Piano Strutturale Intercomunale: un colpo di spugna sulla pelle del territorio

Si potrebbe parlare di cialtroneria, ma siccome la cosa è gravissima, viene da pensare altro.
Il sindaco Conti, per ricoprire la sua carica istituzionale, ha dovuto presentare un programma di mandato, che è passato al vaglio del Consiglio Comunale ed è stato approvato. Non è quindi carta straccia ma un documento ufficiale, previsto dalla legge. In quel documento si parla esplicitamente di completare il Piano Strutturale d’Area, un piano urbanistico che riguarda tutti i comuni dell’area pisana, cercando di uniformarne la programmazione territoriale. Da un anno a questa parte non è però successo nulla; all’improvviso oggi, 20 maggio 2019, il Sindaco e la sua giunta hanno presentato d’urgenza in commissione urbanistica una delibera di revoca del Piano che fa saltare tutto, senza nemmeno provare a motivarla politicamente; delibera che verrà portata domani in consiglio comunale con un vero e proprio colpo di mano.

Evidentemente il fatto che per un anno il sindaco e la sua giunta non abbiano fatto nulla e che oggi presentino una delibera urgente che stravolge le politiche urbanistiche degli ultimi anni non ha nulla di tecnico ma tutto di politico.

Si porta in votazione urgente un argomento che richiederebbe invece discussioni approfondite e meditate poiché propone di passare da una politica urbanistica d’area, concertata tra tutti i comuni, ad una sorta di sovranismo comunale: lo stesso che negli anni passati ha prodotto storture come, ad esempio, aree industriali a ridosso di zone residenziali di comuni confinanti… e via di seguito.

Il Piano Strutturale Intercomunale (prima Piano Strutturale d’Area Pisana) ha avuto indubbiamente una gestazione molto (troppo) lunga a causa della incapacità delle amministrazioni a guida PD che, nonostante l’omogeneità politica dei comuni coinvolti, non hanno saputo e voluto affrontare e concludere una discussione alta di programmazione territoriale, preferendo la via degli interessi particolari e delle lotte intestine che ne hanno di fatto bloccato l’iter. Abbiamo denunciato più volte che nel percorso del Piano strutturale erano stati omessi molti dei nodi cruciali della vita dei territori, e che su questi temi non si era mai voluto affrontare delle vere discussioni ampie e partecipate (mobilità, sostenibilità, cultura e formazione, turismo…). Tuttavia queste criticità, gravi e importanti, non possono essere una scusa per affossare il percorso ma, al contrario, devono spingere a rilanciarlo con più forza e con tempistiche definite: questo almeno avremmo fatto noi se avessimo vinto le elezioni.

Invece no, si fa un balzo indietro di almeno vent’anni, si rinuncia definitivamente a risolvere in modo condiviso e solidale i problemi del territorio e non si vuole nemmeno discutere perché “i tempi lo impediscono”. Ma dov’era il sindaco nell’ultimo anno? E’ possibile che non si fosse accorto di nulla? Eppure nel suo programma di mandato si parlava di ripartire sul Piano Strutturale d’Area entro novembre 2018. Insomma si cancella questo importante strumento senza chiarire in alcun modo quale sia di contro la politica urbanistica che questa destra vuole portare avanti: si riconfigura tutta la pianificazione urbanistica del territorio senza aver esplicitato, presentato, discusso, in tutte le sedi politiche e cittadine, gli obiettivi che intendono perseguire e le azioni conseguenti.

 

Con la delibera portata in discussione oggi in commissione e che domani sarà sottoposta al voto del consiglio comunale si abbandona un difficile ma inevitabile lavoro di confronto  sulla programmazione territoriale della pianura pisana e del monte, con l’illusione che finalmente si possa procedere spediti ciascuno con il suo orticello,… con buona pace dei problemi del territorio che continueranno ad esistere ed aggravarsi.

 

 

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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