Pieno sostegno alla manifestazione nazionale per la scuola del 2 settembre a Roma

Il buon funzionamento della Scuola Pubblica è alla base di qualsiasi ordinamento democratico: l’elevata qualità delle educazione e della formazione dei cittadini e delle cittadine di domani è fondamentale per il pieno sviluppo della persona e della società. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un costante impoverimento del sistema pubblico d’istruzione da parte delle forze politiche che si sono alternate al governo, e che hanno sempre messo la scuola come ultima priorità nelle risorse da destinare. La classe docente, asse portante di tutto il sistema, ha subito una progressiva riduzione di diritti ed un forte aumento dei doveri e dei carichi da svolgere, in un contesto di lavoro sempre più precario e sottopagato.

Per questo sosteniamo e invitiamo a partecipare alle mobilitazioni dei lavoratori della scuola, degli studenti e di tutte le famiglie che chiedono un cambio di rotta radicale, a partire dalla assunzione e stabilizzazione dei precari che per anni hanno sostenuto e continuano a sostenere tutt’ora il funzionamento delle nostre scuole. Non è più tollerabile che il primo settembre di ogni anno ci siano studenti senza professori e docenti che, nonostante la loro esperienza e professionalità maturata in anni di insegnamento, non sono messi in grado di pianificare e organizzare il proprio lavoro perché non sanno cosa, dove e a chi insegneranno il mese successivo.

In un momento critico come questo, appare evidente che per il corretto funzionamento della scuola sarebbero necessari un piano straordinario di assunzioni del personale precario, al fine di un aumento dell’organico e investimenti massicci nell’edilizia scolastica, anche al fine di garantire un rientro a scuola in sicurezza a partire dal 14 settembre, oltre che una didattica inclusiva e di qualità. Richieste, rimaste inascoltate, fatte da molto tempo al Governo dai docenti, dai coordinamenti dei precari e dalle rappresentanze sindacali. Richieste che presuppongono forti investimenti nell’istruzione pubblica, invece che nelle scuole private, nelle spese militari, nei finanziamenti a pioggia regalati alle grandi imprese a spese della collettività.

Non solo il Governo nazionale, ma anche le amministrazioni locali, come chiediamo da sempre, devono iniziare a dare il loro contributo nel sostenere la Scuola Pubblica, cosa che finora hanno fatto in modo largamente insufficiente. Questo attraverso gli interventi che competono loro, a partire dalla manutenzione e dal rinnovamento degli edifici scolastici, degli investimenti nei servizi di mensa e nel trasporto locale, che devono essere accessibili e garantiti a tutti e tutte.
La Scuola Pubblica riguarda tutta la società. Per questo invitiamo tutti e tutte a sostenere la manifestazione e ad essere in piazza a Roma il 2 settembre.

Una città in comune 

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