L’UNITA’ TOSCANA, pagina 29
Nove candidati sindaci e un esercito di oltre 500 candidati per un consiglio comunale che invece vedrà ridotta la sua rappresentanza e da 40 passa a 32 consiglieri. Il centrosinistra sostiene la riconferma di Marco Filippeschi con Pd, Sel, Idv, Lista Civica e Riformisti per Pisa, mentre l’area moderata si frantuma con ben 4 candidati: Franco Mugnai per Pdl, La Destra e Lega Nord, Diego Petrucci con la sua lista Noi adesso Pisa, Fratelli d’Italia e un cartello di altri soggetti civici e i candidati di bandiera dell’Udc (Carlo Lazzeroni) e di una pattuglia di irriducibili ex democristiani che con la lista Avvenire sostengono l’ex deputato Mario Biasci che con i suoi 75 anni non è proprio un neofita della politica. Il Movimento Cinque Stelle, che presenta Valeria Antoni, potrebbe avvantaggiarsi delle divisioni della destra e lucrare sui delusi del Pdl per rappresentare l’alternativa al centrosinistra. In corsa anche Emanuele Guidi, 27 anni, una specie di `nipote’ di Biasci, che corre per la lista Giovani per le istituzioni, che prima di scegliere la strada solitaria aveva cercato un’intesa con il centrosinistra, Salvatore Montano per il Pdci e Ciccio Auletta sostenuto dalla coalizione di sinistra composta da Una città in comune e Rifondazione comunista.
Nell’esercito dei candidati in corsa per il consiglio comunale spiccano il derby interno al Pd tra gli olimpionici di scherma Salvatore Sanzo e Simone Vanni e la candidatura di una donna diventata uomo (e ancora in attesa dei nuovi documenti anagrafici) nella lista di Sel: Lele Baldini, che all’anagrafe è ancora Deborah e ha 45 anni. Sempre nel centrosinistra tentano il colpo grosso i Riformisti per Pisa, nati da una costola del Psi e coordinati dall’assessore uscente e ricandidato Federico Eligi, hanno aperto al centro imbarcando montiani ed ex Fli con l’obiettivo di raddoppiare il loro peso politico. Nella Lista civica, oltre al vicesindaco Paolo Ghezzi, spicca la candidatura di Federica Ciardelli, avvocato e sorella di Nicola, ufficiale dell’esercito ucciso in un attentato in Iraq nel 2006.
Il centro fuori dalle coalizioni è ormai residuale: l’Udc, orfano dei montiani, rischia di restare fuori dall’assemblea cittadina, così come gli ex Dc di Biasci hanno pochissime speranze. A sinistra Auletta e la sua coalizione puntano ad avere almeno due consiglieri, mentre è destinato a una corsa di pura testimonianza il Pdci di Montano.