Pisa al voto, grande assente l’Università

lunedì
21 maggio 2018
Testata:
QN
Pagina:
16

Dieci candidati a sindaco: che incertezza. Il Pd si presenta sempre più dilaniato

Guglielmo Vezzosi

PISA

NELLA CITTÀ della ricerca e dell’innovazione sarà -proprio l’Università la grande assente alle prossime elezioni amministrative. A conti fatti su ben 10 candidati alla carica di sindaco e 611 concorrenti per un seggio in consiglio comunale, si contano sulle dita di una mano gli esponenti della cultura accademica. Una politica che snobba le sue eccellenze, verrebbe da dire a conferma di due realtà che – a dispetto dei tempi – sembrano camminare a distanza. «Salvo poi ricordarsi del mondo accademico e usarlo come un bancomat per recuperare un edificio sfitto o per trovare soluzioni nell’immediato» sintetizza tagliente il rettore della Scuola Sant’Anna, Pierdomenico Perata. Ma il conto alla rovescia verso le urne è cominciato e nella sfida a dieci per palazzo Gambacorti mai l’esito è stato così imprevedibile. Il Pd arriva alla candidatura di Andrea Serfogli, assessore uscente ai lavori pubblici, dilaniato da settimane di veleni e veti incrociati. Una candidatura, quella di Serfogli, sostenuta dal sindaco uscente Marco Filippeschi, ma osteggiata dai renziani doc e che ha portato alla rottura tra il Pd e Mdp dell’ex sindaco Paolo Fontanelli il quale aveva chiesto, per fare l’accordo, un nome in netta discontinuità rispetto alla politica degli ultimi anni. Non è andata così e alla fine Mdp – che alle Politiche di marzo, sotto le insegne di Leu, aveva raccolto oltre l’8% – ha rinunciato a presentare una propria lista. Serfogli – che ha il sostegno di Riformisti e di «In lista per Pisa», formazione laica animata da Paolo Ghezzi, vicesindaco uscente – punta a intercettare voti in maniera trasversale agli schieramenti, ma c’è il timore che nel segreto dell’urna possa ricevere lo sgambetto proprio di parte del suo partito. Compatto il centrodestra che punta su Michele Conti, direttore del Consorzio Agrario, sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Il Carroccio, in particolare, dopo aver conquistato nel 2016 una roccaforte rossa come Cascina e aver vinto alle Politiche in tutti e tre i collegi uninominali, punta al ribaltone anche nel capoluogo. Se Conti se la vedrà al ballottaggio con Serfogli, saranno decisivi voti e accordi con le numerose liste locali in corsa, il Patto Civico di Antonio Veronese (ex presidente Confesercenti che alle Politiche ha dichiarato di aver votato centrodestra), Pisa nel Cuore dell’ingegner Raffaele Latrofa (area centrodestra), «La nostra Pisa» dell’avvocato Maria Chiara Zippel (che schiera 5 liste). Ma al ballottaggio punta anche il candidato MSS, Gabriele Amore, avvocato, il cui movimento alle Politiche ha raccolto il 23,6% e solo duecento voti in meno del Pd. Completano il quadro Veronica Marianelli (Partito Socialista) e, a sinistra, Ciccio Auletta (Una città In Comune e altre due liste, Simonetta Ghezzani (Sinistra Italiana) e Paolo Casole (Partito Comunista).

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