Pisa cambia verso, Lega prima e nei rioni popolari vola aL 40%

martedì
12 giugno 2018
Testata:
REPUBBLICA
Pagina:
10

L’ex città rossa

“Votano per noi i vecchi comunisti” Ma il centrosinistra spera ancora nel ballottaggio

Dal nostro inviato ERNESTO FERRARA, PISA

Lega primo partito. Pd lanciato all’inseguimento. Cinque Stelle in fuga da se stessi, inchiodati al 9% contro il 24 delle ultime politiche. Pisa si risveglia così, con un ballottaggio ad alto tasso di incertezza dopo una campagna tutta su immigrati e sicurezza. Il candidato dem Andrea Serfogli è arrivato al 32,26% ma è staccato in volata da Michele Conti, centrodestra, al33,36%, 300 voti sopra. Sorpasso storico, la prima volta all’ombra della Torre pendente. Non certo una novità per la Toscana che dal 2013 fa i conti con la frana delle vecchie roccaforti rosse: prima Livorno, poi Arezzo, Cascina, Pistoia.

«Salvini qui troverà il Piave, non passeranno», si dà coraggio il candidato del Pd Serfogli dopo una giornata di riunioni nella sede di via dei Fratti con le liste di sinistra, da cui ora spera di recuperare punti buoni per il ballottaggio. «Aspetti e speri, noi siamo già passati. E tra 15 giorni ci prendiamo il Comune», se la ridono nel comitato di Borgo Largo Conti e la sua grande manovratrice, la sindaca leghista della vicina Cascina, Susanna Ceccardi, pupilla di Salvini. Il custode Benito Fortini apre le porte, loro sfogliano i dati: in certe sezioni del quartiere dell’edilizia popolare, il “Cep”, Conti è sopra il 40%. «Come Lega potremmo avere 15 consiglieri comunali. Siamo al 25% e 5 anni fa eravamo lo 0,35 vi rendete conto? Ho già sentito il segretario ministro, è felicissimo e tornerà a Pisa» esulta Ceccardi che ora punta alla Regione nel 2020. Al renziano Antonio Mazzeo piace ancora pensare positivo: «Non date la città a Salvini». Serfogli si appella alla sinistra e ai moderati: «Non so se faremo apparentamenti ma io guardo al mondo di sinistra: siamo controvento ma possiamo tenere Pisa. Loro portano Salvini? Io spero Gentiloni, Zingaretti, Calenda, Sala» annuncia. Nella città della giovinezza rossa di Massimo d’Alema e Fabio Mussi studenti alla Normale, il Carroccio ha cannibalizzato il centrodestra e forse si è già preso anche un pezzo dei 5 Stelle.

Conti e Ceccardi aprono ai 5 Stelle: «Dialoghiamo», ma niente apparentamenti. «Noi prendiamo i voti dei vecchi del Pci, la gente che vive nelle case popolari e si ritrova davanti in graduatoria gli extracomunitari con le ville a Marrakech», si infervora Ceccardi. A Pisa è l’ora dei leghisti.

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