12 maggio 2018, Il Fatto Quotidiano
Ziello, laureato in giurisprudenza, segretario della Lega a Pisa e assessore alle politiche sociali a Cascina, non solo ha attaccato la scuola per aver invitato una straniera a parlare di intercultura ma se l’è presa anche con un tè: “Il fatto più vergognoso – scrive l’onorevole sulla sua pagina – oltre ad aver fatto una presunta ‘lectio magistralis’ terzomondista e filantropica all’insaputa dei genitori, è stato quello di far bere ai ragazzi – dallo stesso bicchiere – del the zuccherato, in barba ad ogni regola igienico sanitaria, rischiando di mettere a repentaglio l’incolumità di qualche alunno con problemi di natura fisica che non poteva ingerire delle bevande zuccherate”.
Un attacco che si è concluso con una presa di posizione che ha destato l’indignazione di molti insegnanti dell’istituto Tongiorgi: “La scuola è usata, da troppo tempo, come palcoscenico ideale per certi enti o individui faziosi che amano propagandare le proprie idee politiche malsane, attraverso la buonafede delle giovani generazioni, ed è proprio per questo e per altri buoni motivi che bisogna procedere con una sana riforma organica del settore scolastico per efficientare il sistema e tenere fuori dai plessi scolastici, i talebani dell’indottrinamento politico che perdono alle elezioni e cercano di rifarsi con i giovani. Giù le mani dalla scuola!”.
Pronta la risposta del dirigente Bontempelli, 38 anni, che dal sito della scuola ha risposto: “Una nostra attività didattica diventa un caso politico: basta trasformare una volontaria di Latignano venuta in classe a parlare del popolo Saharawi in un’oscura sobillatrice di origine algerina, un’attività di intercultura in un indottrinamento politico, un piccolo laboratorio culinario in un attentato alla pubblica salute e il gioco è fatto”.
Contattato da ilFattoQuotidiano.it il preside spiega: “Intanto va chiarito a Ziello che la persona che è intervenuta nella nostra scuola era una volontaria italiana. L’onorevole ha montato una fake news. In ogni caso abbiamo parlato di intercultura e quando si affronta questo tema si lascia fuori la questione immigrazione. E’ un altro capitolo e se lo avessimo preso in considerazione lo avremmo fatto presentando tutti i punti di vista. La scuola resta il luogo dove dare ai bambini tutti gli strumenti di conoscenza. Saranno loro, poi, un domani a giudicare”.
Parole che si accompagnano a una iniziativa: “Lanciamo una sottoscrizione straordinaria per i nostri progetti interculturali. Una risposta allegra all’ennesimo attacco mediatico alla nostra scuola”. L’idea è quella di vendere scontato del 10 per cento il romanzo “Strani suoni: un fantasma a scuola” scritto dai bambini dell’istituto per raccogliere fondi a favore del progetto interculturale: “Un libro eccezionale, da gustarsi sotto l’ombrellone mentre noi prepareremo l’accoglienza ai bimbi che non parlano italiano. Che poi siano algerini, statunitensi o svedesi poco ci importa, perché per noi i bimbi sono tutti uguali”, ha concluso il dirigente scolastico.