Pisa Scotto Festival: tra sperpero di denaro pubblico e lottizzazione

4.800 euro! Questo è l’ammontare della spesa sostenuta dalla Fondazione Teatro Verdi come compenso per la “lectio magistralis” di Vittorio Sgarbi che si è tenuta lo scorso 5 giugno come evento all’interno della rassegna Pisa Scotto Festival.

L’”esperto”, com’è noto, si muove esclusivamente su lauto compenso e così il Teatro Verdi ha deciso di far spendere ai cittadini e alle cittadine quasi 5.000 euro per assistere all’imperdibile presentazione dell’ultima uscita editoriale di Sgarbi, un libro intitolato: “Canova e la sua bella amata”. Ancora una volta siamo di fronte a una scelta indifendibile e assolutamente sproporzionata che conferma una gestione inadeguata da parte della Presidente Tangheroni.

Difatti, ancora una volta la Presidente ha deciso di ricorrere ad affidamenti diretti, senza alcuna trasparenza: gli atti non sono neanche stati pubblicati, come invece previsto dalle normative, sul sito della Fondazione e per quanto riguarda il caso di Francesco Petrucci l’incarico è reiterato negli anni sempre con affidamenti diretti.

Per quale ragione si è deciso di spendere una somma pari a 6000 euro per i compensi della dott.ssa Francesca Petrucci e del Dott. Massimo Balzi dal momento che il Teatro ha un proprio direttore artistico e una struttura interna preposta per la gestione e l’organizzazione degli eventi culturali?

Non è concepibile che ogni anno la Fondazione costruisca per un Festival che si presuppone culturale – ma già su questo si potrebbe discutere a lungo – una struttura parallela al Teatro in una logica di lottizzazione: questo modo di operare è una cartina di tornasole che evidenzia l’approccio di questa maggioranza, che sta portando avanti modalità di intervento simili nella gestione di tutti i settori comunali e delle società partecipate.

Per noi, invece, l’autonomia della cultura e dei suoi istituti va garantita e tutelata, esattamente l’opposto di quanto sta facendo la destra e il sindaco Conti. Tutto ciò sempre a spese dei cittadini e delle cittadine, che finiscono per pagare sempre a caro prezzo con le loro tasche.

Una città in comune

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