Pisa Time Machine: analisi di un progetto surreale.

L’amministrazione comunale di Pisa si è recentemente vantata di esser riuscita ad ottenere – dal Pnrr e da altri bandi ministeriali, regionali ed europei – oltre 150 milioni di euro di risorse in quattro anni. Di tutto questo, poco meno delle briciole è stato investito in cultura e la situazione di musei (e biblioteche) in città è tristemente nota. Mancanza di personale, servizi affidati a cooperative o società esterne, scarsi investimenti rendono gli orari di apertura delle nostre istituzioni museali sempre più ristretti.

Per ovviare a questa situazione, il Comune ha appena annunciato la partecipazione al bando dei siti Unesco per raccogliere fondi (ben 900mila euro) da investire nella realtà virtuale. Si propone cioè di uscire dall’immobilismo e sopperire alle chiusure con la creazione, tra le altre cose, di un museo virtuale: la Pisa Time Machine.

Quella che vi proponiamo è una breve analisi del progetto, che pure alleghiamo. A nostro avviso questo nuovo salto in avanti chiama in causa il mondo della cultura: accademici, dottorandi, specializzandi, studenti, studiosi, bibliotecari, funzionari di Soprintendenza, guide turistiche che operano o vivono in città, in particolare quei direttori di musei che da un anno in qua partecipano al percorso di Pisa Percorsi Museali, cosa pensano di questo volo nell’iperuranio? Non ritengono necessario un ritorno alla realtà?

Da parte nostra, pensiamo che si dovrebbe tornare ad investire in cultura partendo dalla promozione di una carta cittadina (o provinciale) dei musei e collegamenti gratuiti e sostenibili tra gli stessi.

Scarica il nostro Documento di analisi del progetto Pisa Time Machine

 

Scarica il Progetto Pisa Time Machine presentato dal comune di Pisa

Condividi questo articolo

Lascia un commento