«Pisani, occhio all’impatto sull’ambiente. Lo sviluppo di Livorno non è senza rischi»

NAZIONE PISA Pagina: 8

«Pisani, occhio all’impatto sull’ambiente Lo sviluppo di Livorno non è senza rischi»

«ESTREMAMENTE impattante. Sarebbe come spostare la Gorgona di fronte al Porto’. Parola di Filippo Nogarin, sindaco di Livorno. Ma anche un’opera decisiva, strategica per lo sviluppo, l’occupazione e la ripresa di tutta la costa toscana. Il gigante che fa paura è la piattaforma Europa – 300 metri di larghezza, oltre un chilometro di lunghezza, 1,25 miliardi di euro – ovvero l’infrastruttura-chiave del progetto per rilanciare il porto di Livorno. Un intervento mastodontico nei confronti del quale i Cinque Stelle pisani si definiscono `allarmati’, tanto da aver portato in consiglio comunale un ordine del giorno, approvato all’unanimità, affinché vengano valutate con la massima attenzione («cosa che su Pisa non è stata fatta fino ad ogg », così la capogruppo Valeria Antoni) le conseguenze dal punto di vista ambientale da Calambrone in su. Ma ieri è stato proprio il sindaco grillino della città labronica ad unirsi ai `colleghi’ pisani per fare chiarezza sulla posizione nei confronti della Piattaforma.
«NON siamo contrari in maniera pregiudiziale ma non diremo sì a scatola chiusa – ha voluto precisare Nogarin – ma è necessario mantenere alta la guardia per capire bene, ora che siamo in fase di pianificazione, tutte le ricadute ambientali. E questo pur sentendo la responsabilità di dover intervenire con urgenza vista l’importanza dell’opera per tutto il tessuto economico e produttivo. Il problema è che fino ad ora la politica non ha favorito alcuna partecipazione e la dimostrazione che sia stato così sta nelle 27 osservazioni, veramente poche, presentate in riferimento alla variante anticipatrice. Vogliamo approfondire tutte le criticità, dalle ricadute occupazionali nel brevissimo periodo, al cronoprogramma fino ai costi economici e ambientali. Operazione che vedrà Pisa e Livorno alleate al di là di ogni bandiera». E che sarà al centro – come ha sottolineato la candidata Cinque Stelle al consiglio regionale, la pisana Irene Galletti – anche del confronto con la Regione.
PUNTO cruciale: gli studi condotti dai geologi marini. «Le ripercussioni dal punto di vista ambientale non sono affatto pari a zero, anche nelle indagini molto parziali e in complete che abbiamo già a disposizione – afferma la capogruppo pisana Valeria Antoni, che cita, tra l’altro, un parere negativo datato 11 marzo 2014 e firmato dal dirigente all’urbanistica del Comune di Pisa Dario Franchini – si accenna perla costa nord ovvero per il litorale pisano a problemi di erosione, rumore, impatto visivo, possibili svernamenti e conseguenze per i siti di interesse comunitario delle Secche della Meloria e del Santuario dei Cetacei. Nessuno studio ha, inoltre, preso in considerazione la presenza del rigassificatore. Per questo chiederemo, assieme alle altre forze politiche, un consiglio comunale ad hoc, studi morfologici e morfodinamici per capire le modifiche alla linea di riva e invitiamo l’assessore all’urbanistica Ylenia Zambito a documentarsi. Perché fino ad oggi la questione è stata affrontata con una superficialità inaccettabile».

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