Più anni, più punti. E gli occupanti sono esclusi

sabato
5 maggio 2018
Testata:
CORRIERE FIORENTINO
Pagina:
2

Così si accede alle graduatorie: chi è residente da almeno 10 anni ha già un bonus

Punteggi, requisiti, graduatorie. Il bando per accedere alle case popolari è un intricato labirinto di norme, leggi, aggiornamenti. È lungo sette pagine, è scaricabile dal sito del Comune di Firenze (l’ultimo risale a ottobre 2oi7), è compilabile on line e al suo interno sono contenute le regole per tutte le persone che intendono chiedere un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Attualmente sono 2.400 le persone in attesa, 8 mila circa sono invece gli alloggi popolari a Firenze. Tra gli inquilini di alloggi Erp, gli stranieri sono attualmente soltanto il i7 per cento, mentre gli italiani sono l’83 per cento. Il numero degli stranieri sembra però destinato ad aumentare visto che, nell’ultima graduatoria provvisoria, ammontano al 48 per cento le richieste presentate da stranieri.

Il bando comunale parte con una premessa, in cui viene specificato che le regole fanno riferimento alla legge regionale toscana numero 96 del 1996, poi aggiornata dalla legge regionale toscana numero 4i del 2015, quando cioè l’assessore regionale Stefania Saccardi ha inserito, tra i requisiti indispensabili per l’accesso alle case popolari, la residenza o l’attività lavorativa regolare da almeno cinque anni sul territorio toscano.

Le percentuali di successo nella corsa alla casa popolare dipende dal grado di fragilità e svantaggi delle famiglie pretendenti. Vince chi ottiene il punteggio più alto. Con venti punti, l’alloggio popolare è mpraticamente garantito. Ma come si ottengono i punti? In base alla legge regionale, i nuclei familiari con anziani e disabili sono molto favoriti. Nello specifico, chi ha un disabile in famiglia ottiene 4 punti. Importante per l’assegnazione di punti anche la presenza storica in città: chi abita da più di io anni in un territorio e ha una presenza costante in graduatoria, può godere di 2 punti aggiuntivi. Mezzo punto all’anno, fino a 5 anni, viene invece assegnato a chi ha una storicità di permanenza in classifica.

Requisito fondamentale è anche il reddito Isee, che non deve superare la soglia di i6.5oo euro annui. Chi ha un reddito costituito esclusivamente da pensione sociale, assegno sociale o pensione minima ottiene 2 punti. Ottengono 2 punti o più anche coloro che hanno figli minori a carico. Due punti vengono assegnati a chi dimostra di vivere in situazione di grave disagio abitativo. Due punti anche per coloro che vivono in un’abitazione che deve essere rilasciata a seguito di provvedimento di sfatto per finita locazione o per morosità incolpevole. Chi vuole accedere al bando, non deve possedere altre proprietà immobiliari: per gli italiani è sufficiente un’autocertificazione, mentre per gli stranieri servirà un documento dell’ambasciata o del consolato del Paese d’origine che attesti l’assenza di proprietà immobiliari all’estero.

Tra gli esclusi dai bandi altra novità introdotta dall’assessore Saccardi i cittadini che occupano abusivamente alloggi Erp o che abbiano occupato alloggi nei cinque anni precedenti la presentazione della domanda.

Un’ulteriore revisione delle normative è poi stata eseguita l’anno scorso dall’ultimo assessore regionale alla casa, Vincenzo Ceccarelli. È stato previsto un incremento medio del io-15°i dei canoni, esclusa però la fascia minima rimasta invariata. La legge ha aumentato l’elasticità e i poteri dei Comuni. In situazioni di emergenza, le amministrazioni locali possono riservare, previa informazione alla giunta regionale, bandi e graduatorie speciali fino al 40% degli alloggi da assegnare.

Condividi questo articolo

Lascia un commento