Polisportiva La Cella: la censura del leghista Gennai contro le minoranze

Un bavaglio che non può essere accettato in democrazia e che non può che farci denunciare le gravi mancanze di trasparenza di questa amministrazione.

Nella giornata di Venerdì sono stati infatti presentati due question time per chiedere conto di quanto dichiarato dalla polisportiva la Cella. Dichiarazioni che, evidentemente, se confermate, getterebbero grandissimi interrogativi e dubbi sulle modalità di gestione del sociale a Pisa con ripercussioni gravissime.

In questi question time si chiedeva quali iniziative l’amministrazione aveva preso per fare chiarezza di questo episodio e se corrispondeva al vero quanto dichiarato in un audio diffuso dall’assessora circa lo sfruttamento di persone da parte della polisportiva che è stata benificiaria non solo di contributi pubblici ma anche di encomi ufficiali.

Nella giornata di Lunedì il Presidente del Consiglio ci ha comunicato che non avrebbe fatto discutere le due domande senza dare particolari spiegazioni se non entrando nel merito della questione. Il diritto però di fare una domanda diretta è legata solamente all’urgenza della questione mentre il Presidente ci ha riferito, poi messo in una nota, che non si sarebbe discusso perché la notizia non era uscita sui giornali cartacei. Quest’ultima affermazione dimostra non solamente l’inadeguatezza del Presidente ma anche la sua mancanza di imparzialità e obiettività e calpesta fortemente ogni regola democratica e di trasparenza.

La P.A. deve attenersi ai principi di trasparenza proprio perché i soldi pubblici devono essere utilizzati sempre con estrema chiarezza e correttezza. Gli stessi comportamenti devono essere chiari ed ogni occasione è utile per chiarire i comportamenti. Purtroppo il bavaglio che viene messa su questa vicenda è molto grave e non permette alla stessa assessora e alla consigliera di spiegare le ragioni e fugare ogni dubbio circa le modalità di azione che in città si è diffuso a seguito della pubblicazione dei video che sono diventati virali.

Francesco Auletta: Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile
Matteo Trapani: Partito Democratico
Gabriele Amore: Movimento 5 stelle
Antonio Veronese: Patto civico

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