Prima Bottai ora Naldi: contro la politica delle intimidazioni giudiziarie, per la libera informazione, il rispetto delle istituzioni democratiche, i diritti garantiti ai cittadini dalla Costituzione

Il 26 gennaio saremo chiamati in Tribunale a seguito della denuncia per diffamazione fatta al nostro consigliere comunale Ciccio Auletta da Roberto Naldi – amministratore delegato di Toscana Aeroporti – per le posizioni che abbiamo assunto in questi anni contro le scelte economico-finanziarie di questa società: dalla questione della realizzazione di una grande opera devastante come la nuova pista di Peretola alla decisione di svendere il comparto handling e con esso centinaia di lavoratori e lavoratrici.

Nonostante il Pubblico Ministero abbia chiesto l’archiviazione per l’inconsistenza delle accuse – evidentemente strumentali – contro di noi chiarendo che non si tratta in alcun modo di diffamazione ma di critica politica, Toscana Aeroporti ha deciso di presentare opposizione attraverso i propri legali e il prossimo 26 gennaio il giudice dovrà decidere se archiviare il procedimento o meno.

Ma perché Naldi e i suoi legali hanno deciso di fare ricorso? La ragione è evidente: per provare ad intimidire noi e chiunque altro intenda prendere parola e far sentire la propria voce contro l’arroganza di una multinazionale.

Non è però la prima volta che una cosa del genere accade ed è proprio questo che deve preoccupare la nostra città e il suo tessuto democratico e istituzionale.

Due anni fa, infatti, fa la medesima azione penale fu intrapresa dall’ingegner Stefano Bottai sempre contro il nostro consigliere per aver individuato e denunciato pubblicamente lo scandalo milionario delle fideiussioni tossiche della società Sviluppo Navicelli, della quale Bottai era amministratore delegato. Anche in quel caso il PM aveva chiesto l’archiviazione e anche in quel caso Bottai – peraltro attuale vicepresidente di Toscana Aeroporti – tramite i suoi legali si era opposto. Il giudice confermò la decisione del PM, archiviando il caso in quanto non vi era stata nessuna diffamazione.

Ciò che abbiamo ormai davanti da tempo è in realtà una chiara, aggressiva e sistematica strategia di intimidazione basata su denunce giudiziarie il cui fine è in sostanza ridurre al silenzio chi fa informazione ed esprime posizioni politiche scomode, che rischiano di ostacolare i piani delle grandi aziende che operano sul territorio, com’è appunto il caso di Toscana Aeroporti. In questo senso poco importa che le accuse siano pretestuose e che i giudici possano quindi con tutta probabilità poi giudicarle infondate e rigettarle. Ciò che conta è dare un segnale, intimorire, indurre al silenzio, come spiega in modo molto appropriato il dottor Naldi in una recente intervista: “la scelta fatta ha già segnato un punto positivo e vale come monito a chi si arroga il diritto di calunnia”.

In democrazia, invece, la libera informazione, la denuncia pubblica e il ruolo dei rappresentanti eletti dal popolo sono strumenti fondamentali sia per il controllo sulle scelte politiche ed economiche sia per l’affermazione di scelte che tutelino effettivamente i diritti dei cittadini e la loro volontà. Sempre più spesso invece – e sempre più spesso anche qui in Toscana – lo stretto intreccio tra potere politico e poteri economici mette in discussione alcuni dei fondamentali diritti costituzionali, come il diritto alla salute e all’ambiente.

Il ruolo dell’informazione libera e delle rappresentanze popolari è fondamentale invece nell’arginare e nel respingere questa deriva ma è proprio questo che fa problema ai poteri forti, è proprio questo che deve essere silenziato, fermato. Di qui le denunce alla magistratura, anche se pretestuose; di qui le richieste di decine o centinaia di migliaia di euro, che chiaramente nessun giornale e nessuna organizzazione politica potrebbe mai pagare.

La denuncia delle illegalità e la difesa dei diritti costituzionali sono – lo ripetiamo – una parte decisiva dei compiti e del lavoro di chi rappresenta i cittadini e le cittadine: senza di questo l’arbitrio, l’illegalità e la protervia di chi detiene il potere trionferebbero indisturbati. Per questo la Costituzione tutela la libertà di stampa e la libertà di espressione. Finché saremo un paese libero, democratico e retto dai principi costituzionali sarà sempre molto difficile silenziare stampa, soggetti della democrazia rappresentativa e semplici cittadini e cittadine a colpi di carta bollata.

Ma è proprio per questo che la strategia di intimidazione portata avanti dai vertici di Toscana Aeroporti e dai poteri forti a Pisa come in altre città non va solo combattuta nelle aule giudiziarie: essa va denunciata e combattuta anzitutto fuori dai tribunali, perché tenta di mettere in discussione e di intaccare i principi fondamentali di funzionamento di una società libera e democratica.

Andremo quindi a testa alta e con estrema determinazione in tribunale convinti non solo della legittimità ma anche della necessità della nostra azione politica di denuncia, ma soprattutto solleviamo e continueremo a sollevare in tutte le sedi le fondamentali questioni dell’intangibilità della libertà di espressione e del diritto delle assemblee elettive di discutere senza bavagli e intimidazioni del futuro della città, del suo territorio e dei diritti di chi lo abita.

Chi intende – dopo aver percepito fior di milioni direttamente dalle tasche dei contribuenti – trattare lavoratori e lavoratrici come merci e cementificare centinaia di ettari nonostante l’opposizione degli abitanti e i pareri negativi degli organi deputati deve infatti sapere che in democrazia ci si confronta non in tribunale ma davanti ai cittadini e nei luoghi della rappresentanza. E’ lì che noi ci siamo sempre confrontati, e sicuramente non smetteremo di farlo.

Una città in comune

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