Progetto Rebeldia: “L’ombra lunga di ‘Mafia Capitale’ a gestire l’accoglienza profughi”

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Progetto Rebeldia: “L’ombra lunga di ‘Mafia Capitale’ a gestire l’accoglienza profughi”

“A volte, si ha l’impressione che la distanza tra la politica e i cittadini sia davvero siderale: la visita di Matteo Salvini a Santa Croce, in questi giorni, ne è un esempio emblematico. Il leader leghista si scaglia contro l’arrivo dei profughi, come se il problema dell’Italia fosse l’accoglienza a persone che fuggono da guerre e persecuzioni. Per tutta risposta, gli amministratori locali polemizzano con la Prefettura, «colpevole» di aver accolto qualche decina di migranti nei loro territori «senza avvisare i Comuni». In questo dibattito sfugge però il punto fondamentale: come si organizza l’accoglienza, con quali criteri, con quali garanzie per le persone accolte, con quali procedure. E così, tra le righe della discussione, emerge una notizia su cui nessuno si sofferma: per la gestione dello spazio di accoglienza dell’ex Hotel Cristallo, a Santa Croce, il bando della Prefettura è stato vinto da soggetti che compaiono anche nell’inchiesta romana «Mafia Capitale». Ad aggiudicarsi l’appalto è stata infatti RTI, una rete di aziende la cui capofila è la cooperativa romana «Tre Fontane», a sua volta parte del consorzio «Casa della Solidarietà». «Casa della Solidarietà», «Domus Caritatis» e «Consorzio Erichnes» di Salvatore Buzzi, braccio destro di Carminati, si spartivano – secondo un rapporto della Ragioneria dello Stato – più di 30 milioni di euro per la gestione dell’emergenza abitativa: soldi che uscivano da delibere e convenzioni del Comune di Roma, in via diretta e senza bandi di gara. Con un’inchiesta ancora in corso, e con accuse che – se confermate – sarebbero gravissime, la Prefettura affida a queste stesse cooperative la gestione dell’accoglienza di 70 profughi sul territorio toscano: si tratta di persone che – lo ricordiamo – sono fuggite da guerre e violenze generalizzate nei loro paesi di origine, e che andrebbero accolte in modo dignitoso. Le indagini su Mafia Capitale ci raccontano invece di migranti usati come strumento per business e malaffare. Ci raccontano di cooperative che si arricchiscono a spese della disperazione e della fragilità sociale delle persone accolte. Ci raccontano, in altre parole, di un sistema in cui le vittime erano, allo stesso tempo, i profughi (ospitati in condizioni vergognose), gli operatori (sfruttati e sottopagati dalle cooperative), e i cittadini contribuenti. Qual è il problema, allora? Il problema sono i «clandestini privilegiati», come tuona Salvini in cerca di consensi elettorali? Il problema sono i 70 migranti che arrivano sul territorio «all’insaputa dei Sindaci», come dicono gli amministratori di Santa Croce? A noi sembra che il punto sia tutt’altro: il nodo vero è quello di garantire un’accoglienza dignitosa a richiedenti asilo e rifugiati, come ci chiede la Convenzione Internazionale di Ginevra. Il «problema dei cittadini italiani» non sono i profughi, ma chi ci specula per i propri affari, alla faccia delle persone fragili, e degli stessi contribuenti”. Progetto Rebeldìa

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