PUMS: il piano della giunta Conti per una Pisa davvero INsostenibile

Il traffico urbano è sempre più, ovunque, una fonte di disagi, malattie, inquinamento. I Piani urbani per la mobilità sostenibile, i PUMS, dovrebbero quindi aiutare a ridurlo, rendendo gli spostamenti più fluidi e più puliti. Il Comune di Pisa ha fatto invece un piano di facciata: sgangherato e inutile, che rischia solo di peggiorare la situazione. Le nostre proposte per una mobilità sostenibile.

PUMS sta per Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile. Riguarda quindi tutte le modalità di movimento sul territorio delle persone e deve mettere al centro la qualità della vita e la tutela dell’ambiente e della salute. Non serve a rendere più scorrevole il traffico, che invece – soprattutto quello motorizzato e privato – rende sempre più faticosi gli spostamenti e al tempo stesso fa ammalare le persone, cementifica il suolo e soprattutto accelera la crisi climatica.

I comuni possono fare questi tipo di piani dal 2000 e, se li fanno rispettando determinati criteri, possono ricevere cofinanziamenti statali fino al 60% dei costi degli interventi da attuare.

Pur non avendo – come del resto le amministrazioni precedenti – né la sensibilità, né la cultura né tanto meno l’interesse a favorire una mobilità davvero sostenibile, l’amministrazione pisana a trazione leghista ha voluto fare il proprio, con lo spirito evidente di prendere i soldi per operazioni già decise: inondare di parcheggi la città e fare la tangenziale Nord-Est in primis. Solo che così si incentiva l’uso dell’auto privata per venire in città soffocandola sempre più: proprio l’opposto di quello a cui il PUMS deve servire.

Il risultato è un’accrocchio sgangherato di proposte deboli e soprattutto incoerenti quando non dannose. Un accrocchio destinato a peggiorare la situazione invece che a migliorarla e che fa trasparire le reali intenzioni della giunta: ampliare il trasporto privato e motorizzato piuttosto che ridurlo drasticamente. Le poche proposte interessanti sono trattate in modo davvero marginale.

Le nostre proposte alternative per la mobilità sostenibile

Come Diritti in comune abbiamo presentato 16 osservazioni con cui smascheriamo un Piano insostenibile e rilanciamo una proposta alternativa di mobilità, innanzitutto a partire dalla necessità di compire un’analisi davvero completa delle esigenze di mobilità e degli ostacoli da superare per incentivare l’uso di mezzi alternativi all’auto e per tutelare le utenze deboli: non solo persone con disabilità, ma anche genitori con figli e figlie piccoli/e, i ragazzi e le ragazze più giovani, gli anziani e le anziane, o anche solo chi preferirebbe muoversi a piedi.

La proposta dell’amministrazione non prende in considerazione tutto questo e di conseguenza non quantifica nemmeno degli obiettivi concreti, limitandosi a copiare male quelli delle linee guida ministeriali. E, individuando obiettivi generici, non individua nemmeno strategie e azioni conseguenti.

La nostra proposta è di ripartire dall’inizio, a partire dall’assunto che a Pisa devono arrivare meno auto, che le merci devono essere consegnate riducendo davvero il numero di veicoli che girano in città, che attraverso il piano dobbiamo anche condurre la lotta al cambiamento climatico. Tanto per fare un esempio, dobbiamo ridurre almeno del 50% i gas serra per raggiungere gli obiettivi nazionali e comunitari, mentre ora si parla di una riduzione solo del 20%.

Chiediamo di ridisegnare una tranvia che non sia solo una linea che taglia la città ma costruisca punti di snodo intermodali e occasioni per ridisegnare spazi di vita per la cittadinanza lungo tutto il suo percorso e non solo alla stazione. Chiediamo veri hub logistici, un serio investimento su una rete di mobilità pedonale e ciclistica continua ed integrata con gli altri sistemi di mobilità, in particolare con un trasporto pubblico locale, che va potenziato e ridefinito in base a necessità reali come, ad esempio, la possibilità di arrivare a scuola in orario.

La richiesta poi di tagliare le previsioni della Tangenziale Nord-Est e dei parcheggi è quindi la ovvia e necessaria conseguenza di queste proposte.

Per approfondire Leggi le nostre osservazioni

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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