Vista la decisione unilaterale assunta nelle scorse settimane dal curatore fallimentare dei Cantieri Navali di Pisa Federico Galantini di accettare l’offerta di acquisto dello storico cantiere pisano da parte della Union Strong Marine Holding per poco più di sei milioni di euro e di non accogliere, invece, la proposta per 6,4 milioni di euro della società romana Mv Yachting.
Tenuto conto che, secondo quanto riportato a più riprese dalla stampa locale, l’atto di vendita verrebbe sottoscritto entro la fine del mese di giugno
Considerato che da quasi quattro anni i lavoratori dei Cantieri Navali di Pisa sono in cassa integrazione e stanno vivendo una situazione di profonda angoscia e difficoltà alla luce della continua situazione di incertezza sul riavvio dell’attività produttiva;
Tenuto conto che in questi anni sono numerosi gli annunci di vendita fatti dal liquidatore fallimentare Federico Galantini che non hanno fino ad oggi mai avuto sbocchi positivi e che nel frattempo si è proceduto allo spacchettamento del gruppo Baglietto, del quale i Cantieri Navali di Pisa facevano parte, procedendo a vendite separate nel caso dei cantieri che si trovano in Liguria;
Alla luce del fatto che con la Union Strong Marine Holding nei mesi passati erano stati fatti dallo stesso liquidatore degli accordi che poi non erano rispettati, in quanto nel corso del 2013 prima era stato firmato preliminare per la cessione del ramo d’azienda e poi un preliminare per l’affitto del ramo di azienda, ma in entrambi i casi il gruppo imprenditoriale non aveva poi confermato le intese;
Tenuto conto che la RSU dei Cantieri Navali di Pisa e il segretario provinciale della Cgil, hanno da sempre espresso forti critiche sull’intesa raggiunta con il gruppo Union Strong Marine Holding sia nel metodo in quanto il liquidatore non avrebbe comunicato e condiviso questa decisione né con il tavolo sindacale né con il tavolo regionale interistituzionale attivo da anni sulla vertenza, sia nel merito in quanto non vi sarebbe un piano industriale credibile e affidabile da parte di questo gruppo;
Considerato che la Navicelli Spa titolare del rilascio delle concessioni demaniali nell’area dei Navicelli, è una società interamente a capitale pubblico partecipata al 33% dal Comune di Pisa, al 33% dalla Provincia di Pisa e al 33% dalla Camera di Commercio.
Tenuto conto dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale nel mese di aprile in cui si chiedeva anche al sindaco e alla giunta: “A prendere subito contatti con il presidente della Navicelli Spa per concordare il rinvio dell’eventuale incontro con il dottor Galantini sulla questione delle concessioni, fino a che non si riunisca un tavolo di confronto con la Regione, gli enti locali, le organizzazioni sindacali e lo stesso liquidatore al fine di trovare una soluzione condivisa che garantisca realmente, dopo un esame di piani industriali chiari, puntuali e credibili presentati da tutti i soggetti interessati, la ripresa dell’attività produttiva e tutti i livelli occupazionali”.
Si chiede al sindaco e alla giunta
di informare il consiglio sulla situazione delle concessioni demaniali che interessano l’insediamento produttivo dei Cantieri di Pisa ed in particolare se sono state intraprese iniziative da parte della Navicelli spa per il trasferimento della attuale concessione alla Union Strong Marine Holding