Question time: Emergenza accoglienza: richiedenti asilo accampati da giorni davanti la Questura di Pisa

Tenuto conto che da alcuni giorni un gruppo di circa quaranta cittadini stranieri, in prevalenza cittadini pachistani, i quali sono giunti sul territorio nazionale dalla rotta balcanica e, avendo manifestato la volontà di richiedere la protezione internazionale allo Stato italiano, da molte settimane stazionano notte e giorno in prossimità della Questura di Pisa (lato Via Lalli) in attesa di formalizzare la domanda di protezione mediante Modello C3 e conseguente rilascio della ricevuta del permesso di soggiorno per richiesta asilo, valido per svolgere attività lavorativa sul T.N. dopo 60 giorni dal primo rilascio, e per accedere così ai diritti fondamentali della persona legati e conseguenti a tale atto.

Evidenziato che il gruppo è composto da uomini di età compresa tra i 18 e i 30 anni, alcuni con gravi elementi di vulnerabilità personale sia sotto il profilo sanitario sia perché vittime di trattamenti inumani e degradanti e torture durante il percorso migratorio. In particolare, nella giornata di venerdì 17 novembre u.s., è stato necessario richiedere l’intervento di un’ambulanza medicalizzata e un altro cittadino straniero, previo autonomo accesso al P.S., è stato ricoverato d’urgenza a causa di grave complicazioni insorte perché persona diabetica non trattata con insulina e terapia farmacologica.

Tenuto conto che non è stato fatto un check-up sanitario a tutti i componenti del gruppo e la Questura, per quanto di Sua competenza, ha provveduto al solo fotosegnalamento con acquisizione dei rilievi dattiloscopici; i richiedenti asilo non hanno ricevuto alcun atto scritto afferente la loro domanda di asilo o, comunque, altro provvedimento scritto atto a illustrare, anche mediante l’attivazione di idonea mediazione linguistica, le ragioni ostative alla formalizzazione della domanda di protezione internazionale.

Tenuto conto che ad ora sono intervenuti solo i servizi di base (Arnera – Unità di Strada) che hanno provveduto alla consegna di sacchi a pelo e sacchetto pranzo al sacco. Alcuni membri del gruppo hanno potuto accedere al servizio pasti della Caritas. I predetti, in quanto privi di regolare permesso di soggiorno, non possono comunque accedere al dormitorio notturno.

Evidenziato il rischio che i soggetti, vista la condizione di estrema vulnerabilità, siano esposti al re-trafficking e alla riduzione in tratta per lo sfruttamento della manodopera nonché a tutti i pericoli a cui la vita di strada espone.

Si chiede al sindaco e alla giunta

quali azioni urgenti l’amministrazione comunale intende attivare a tutela della salute e dei diritti di queste persone richiedenti asilo e della salute pubblica, a partire dalla individuazione di un luogo dove possano dormire ed essere assistiti.

Francesco Auletta – consigliere comunale Diritti in comune: Una città in comune- Unione Popolare

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