Question time: Quale Fondazione investirà sul recupero del Teatro Rossi insieme con la GDS Arts Management

Tenuto conto che negli scorsi mesi l’Agenzia del Demanio a seguito di un bando pubblico ha dato in concessione il Teatro Rossi alla Gds Arts Management di Guglielmo De Stasio per 30 anni.

Tenuto conto che in base al piano depositato dalla società alla Agenzia del Demanio, sulla base del quale è stato data la concessione, per il recupero dell’immobile si prevede un investimento di 5 milioni e 125 mila euro. E di questi, 2 milioni 450 mila dovrebbero provenire dai “mezzi propri” della società di De Stasio, mentre i restanti 2 milioni e 700 mila euro circa dovrebbero provenire dai contributi di “terzi”.

Evidenziato come dall’analisi dei documenti depositati e in base a cui il Demanio ha effettuato l’assegnazione, nessun soggetto terzo è però mai menzionato. Nel piano si legge testualmente: “sono stati inoltre avviati contatti – giunti già a uno stato molto avanzato – con una Fondazione che ha come scopo il sostegno e il recupero dei Teatri sostenendone l’attività”.

Tenuto conto che lo scorso 6 settembre si è svolta una seduta della terza commissione consiliare permanente al riguardo con l’audizione dell’assessore Bedini su richiesta del nostro gruppo consiliare proprio per avere chiarimenti sia sulla identità degli investitori, sia sul piano di recupero, sia si eventuali incontri con l’amministrazione comunale visto che nel progetto vincitore si richiamano esplicitamente alcuni progetti portati avanti dalla stessa amministrazione comunale e si prevedono anche tra le altre cose una riorganizzazione della sosta e viabilità in Piazza Carrara e sinergie con la Fondazione Teatro Verdi.

Tenuto conto che lo stesso assessore Bedini, come riportato anche sulla stampa visto il rilievo del bene in questione, dichiarava: “Al momento non c’è stato alcun contatto con la società che si è aggiudicata la gestione del teatro da parte del Demanio e l’amministrazione comunale. Non conosciamo quindi nel dettaglio il piano che porterà al recupero dell’intera struttura, ma se nei prossimi mesi nessuno si farà vivo sarò io a bussare alla loro porta per avere chiarimenti. Il Teatro Rossi è un bene della città ed è necessario conoscere chi se ne prenderà cura nei prossimi anni, ma soprattutto avere ben chiaro il piano che sarà adottato”.

Tenuto conto che questi mesi sono trascorsi e che ad oggi purtroppo non è noto il nome della Fondazione che investirà sul recupero del Teatro insieme alla società GDS Arts Management .

Tenuto conto dell’impegno assunto dall’assessore e dell’urgenza di trasparenza che la città richiedono anche per sapere quale sia la Fondazione che intende investire su questo bene artistico e culturale di primaria importanza per la nostra città.

Tenuto conto che nel progetto presentato dalla società privata al Demanio si richiamano esplicitamente alcuni progetti dell’amministrazione comunale che in questi giorni stanno vedendo dei passi avanti importanti, e che quindi è urgente capire se questi in qualche modo contemplano o meno quanto descritto nel progetto del recupero del Teatro Rossi.

Tenuto conto della rilevante e stringente attualità e rilevanza dell’argomento per la nostra città

Si chiede al sindaco e alla giunta

Quale sia la Fondazione che intende investire nel recupero del Teatro Rossi insieme alla GDS Arts Management.

Francesco Auletta – Diritti in comune – Una città in comune – Unione Popolare

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