Rebeldia: “No a nuove destinazioni militari nell’area dismessa”

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Contrario a nuove destinazioni militari dell’area in dismissione di Camp Darby, il Progetto Rebeldia si oppone all’ipotesi di collocare nelle aree dismesse soldati e mezzi che oggi si trovano nelle caserme Bechi Luserna e Artale”. Smilitarizzare Pisa e fermare gli “appetiti speculative”.
Contrario a nuove destinazioni militari per la porzione in via di dismissione di Camp Darby il Progetto Rebeldia, che chiede un riutilizzo a fini civili e sociali.
“L’annuncio da parte del Pentagono – scrive in una nota – di una dimezzamento del più grande arsenale americano di armi in Europa non va però nell’indirizzo auspicato dai movimenti contro la guerra.
La posizione strategica di Camp Darby e il potenziamento delle infrastrutture per la movimentazione delle armi rimangono anche se su una area più ridotta. A fronte di questo noi ribadiamo la nostra contrarietà alla presenza di questa base da cui sono partiti le armi e le bombe per i tanti fronti di guerra di questi anni”.
“Quale sarà il futuro di questi spazi – chiede il Progetto Rebeldia se come riferito dal Pentagono le aree che gli americani lasceranno saranno trasferite al Ministero della Difesa? Noi ribadiamo le proposte che insieme con i movimenti abbiamo elaborato in numerosi convegni e iniziative in tutti questi anni. Questo territorio deve essere aperto alla cittadinanza, siamo contrari a nuove destinazioni militari. Siamo profondamente contrari alle ipotesi avanzate dalla giunta Filippeschi attraverso le dichiarazioni dell’assessore Zambito di collocare nelle aree dismesse soldati e mezzi che oggi si trovano nelle caserme Bechi Luserna e Artale. Pisa va smilitarizzata: il progetto caserme è defunto e c’è l’occasione per restituire alla città aree importanti a partire dal Distretto 42 che dopo lo sgombero è da quasi un anno tornato nel più profondo abbandono.
Per noi chiudere le basi militari non ha mai significato e mai significherà aprire al loro posto caserme”.

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