Regaliamoci un’altra città: il controbilancio di Diritti in comune per superare l’emergenza sociale e climatica e dare a Pisa un futuro diverso

Nei prossimi giorni il Consiglio comunale esaminerà l’ultimo bilancio preventivo della Giunta Conti prima delle elezioni: a fronte della proposta della destra noi portiamo in dono alla città una alternativa possibile e concreta fatta di oltre 150 proposte.

Infatti negli atti presentati dall’amministrazione comunale, ancora una volta, non vi è assolutamente nulla, né a livello strategico né di risorse, per contrastare povertà e diseguaglianze crescenti, per recuperare la perdita di posti di lavoro, per rispondere all’emergenza sociale ed economica determinata dalla pandemia e dalla guerra, per migliorare la qualità della vita, della salute e dell’ambiente, dando risposte di sistema all’emergenza climatica.

Non c’è alcun investimento nelle politiche culturali né vengono potenziate le politiche sociali e, al contrario, sono mantenute previsioni discriminatorie nell’accesso al welfare, in aperto contrasto con le norme vigenti e con la nostra Costituzione. Si sprecano soldi in fallimentari politiche per bonus e voucher mentre noi proponiamo di destinarli al potenziamento dei servizi e all’inclusione sociale.

Vengono gonfiate a dismisura le “svendite” del patrimonio pubblico, per 12 milioni di euro, inserendo tra le vendite numerosi alloggi comunali vuoti a fronte di un’emergenza abitativa sempre più drammatica. Inoltre, non c’è traccia di lotta all’evasione e all’elusione fiscale, mentre continua a crescere in maniera ingiustificabile la TARI.

Noi, con oltre 150 atti depositati, abbiamo presentato una contromanovra che mette al centro i bisogni.

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Contro Pisa capitale degli sfratti prevediamo 1 milione per il recupero di diversi alloggi popolari vuoti, che devono essere tolti dal piano delle alienazioni (in via Fiorentina, via da Morrona, via San Bernardo, via Brunelleschi) e vanno utilizzati come soluzioni ponte per chi è sfrattato; proponiamo quindi anche il recupero della Mattonaia. Prevediamo investimenti di risorse per far fronte alle morosità incolpevoli e per sostenere politiche a sostegno di un lavoro degno e tutelato, vincolando ad esempio le agevolazioni sull’uso del suolo pubblico al contrasto del lavoro nero.

Mentre la Giunta Conti lavora allo smantellamento della Società della salute, e già dallo scorso anno si rifiuta di aumentare la quota capitaria disinvestendo di fatto nei servizi territoriali, noi presentiamo un vero e proprio piano contro la povertà e le diseguaglianze, con risorse da recuperare anche attraverso l’introduzione di una tassazione sulle grandi proprietà abbandonate.

Abbiamo previsto risorse per il recupero di spazi comunali abbandonati per far fronte alla carenza di luoghi idonei per le scuole (per esempio asilo Coccapani). La scuola deve essere aperta e in sicurezza, e il Comune deve avere come priorità la tutela del diritto allo studio per tutti e tutte; abbiamo proposto l’elaborazione di un Piano Educativo di Zona Straordinario di contrasto alla povertà minorile per la tutela del diritto all’educazione e all’istruzione per l’Infanzia e l’Adolescenza, rilanciando al contempo i progetti di educazione alle differenze, cancellati da questa Giunta.

Ancora, presentiamo un pacchetto di proposte e di risorse per realizzare una strategia di sostenibilità ambientale verso l’azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro il 2030 sul territorio comunale, in attuazione della dichiarazione di Emergenza climatica votata dal Consiglio comunale, e proponiamo l’investimento per l’installazione delle centraline sulla qualità dell’aria a Porta a Mare e a Riglione-Oratoio. Serve un cambio di rotta netta, per questo abbiamo proposto anche di cancellare le previsioni di cementificazione e di realizzazioni di parcheggi con gli annessi stanziamenti, investendo invece sui sistemi di mobilità sostenibile. Serve pensare a tutto il territorio comunale in un’ottica multifunzionale: chiediamo di rivedere e attuare il Piano del Cibo che qui ha una valenza ambientale, sociale, di tutela del paesaggio.

La discriminante ancora una volta è tra chi cerca di attuare la Costituzione e i principi in essa contenuti e chi cerca di stravolgerla in tutti i suoi capisaldi. Così come tra chi cerca di intervenire con misure strutturali per contrastare le diseguaglianze e il cambiamento climatico, e chi invece sceglie la via di politiche estemporanee come i bonus che in realtà amplificano differenze secondo un modello di sviluppo fatto di ingiustizia.

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