Relazione Seconda commissione di controllo e garanzia su Sesta Porta

Pubblichiamo di seguito la relazione approvata all’unanimità dalla Seconda Commissione di Controllo e Garanzia del Comune di Pisa

 

Relazione 2^ commissione di controllo e garanzia su:

Pisamo, Sviluppo Pisa, 6^ porta, trasferimento caserma della Polizia Municipale

La 2^ccg ha ritenuto opportuno affrontare la tematica in oggetto anche in considerazione delle criticità emerse e denunciate dai lavoratori del comparto, anche in occasione del consiglio comunale del 22 ottobre 2013.

Durante il percorso di istruttoria ed approfondimento della questione è stato ascoltato l’Ing. Fiorindi, quale amministratore di Pisamo e di Sviluppo Pisa, nonché responsabile del progetto 6^ Porta, il dirigente comunale competente dr. Bortoluzzi –  Comandante della Pol. Mun.

Sono stati, inoltre, invitati i rappresentanti di tutti i sindacati, anche se hanno preso parte all’audizione solamente i rappresentanti del SULPM.

E’ stato effettuato un sopralluogo sul cantiere, durante il quale la commissione è stata accompagnata dall’Ing. Fiorindi e da alcuni lavoratori.

I lavori della commissione si sono svolti in sei sedute tra i mesi di novembre e dicembre 2013 e gennaio 2014.

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Preliminarmente si dichiara che la fase istruttoria non può considerarsi conclusa, in quanto i commissari non hanno potuto prendere visione di documentazione ritenuta importante al fine di chiarire:

le responsabilità nella progettazione, le motivazioni di un continuo “adeguamento”, i costi delle modifiche effettuate, la messa in carico dei medesimi.

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Il trasferimento del comando della polizia municipale alla sesta porta comporterà che tale ufficio venga inserito all’interno di una struttura non esclusiva, che ospiterà anche altri uffici e attività commerciali.

A tal proposito, durante l’audizione in commissione, il dirigente dr. Bortoluzzi, in accordo con le rappresentanze sindacali presenti, ha affermato che sarebbe stato opportuno, invece, destinare al comando della Pol. Mun. una struttura esclusiva, in ragione delle funzioni esercitate e della delicatezza delle stesse.

Durante l’audizione lo stesso dirigente Bortoluzzi ha fatto più volte riferimento, senza però consegnarne copia, ad una lunga ed articolata corrispondenza che da oltre tre anni intercorre tra lui e la Sviluppo Pisa in merito alla progettazione della caserma, chiedendo la possibilità di un coinvolgimento e di un confronto anche con lo studio dei progettisti per presentare richieste ed esigenze in merito alla realizzazione. La progettazione iniziale, infatti, è stata negli anni cambiata e ancora oggi si procede per stralci, modificando le aree assegnate e le relative articolazioni della “caserma”.

Il dottor Bortoluzzi ha messo in evidenza come non erano stati previsti gli spazi per i magazzini, che ora sono stati recuperati utilizzando aree precedentemente non assegnate alla polizia municipale.  Ma quello dei magazzini non è un caso isolato. Locali “sensibili”, che devono rispondere a norme ben precise, come l’armeria e la camera di sicurezza, risultano prive, nell’ambito della progettazione, di una collocazione definita, a cui si sta rimediando solo negli ultimi mesi ed in accoglimento di alcune richieste ed esigenze riguardo alla struttura,  grazie anche all’interessamento del consiglio comunale e della 2 ccg.  In particolare:

 

 

Camera di Sicurezza

Era inizialmente stata prevista al primo piano. E’ stato deciso di collocarla al piano di arrivo delle auto di servizio, così da non dover affrontare le scale con i fermati. E’ stato trovato un accordo con Sviluppo Pisa per posizionare la camera di sicurezza al piano interrato dove vi è il parcheggio, utilizzando locali inizialmente  destinati a INGV. Se tale accordo rappresenta la soluzione del problema, restano, però, forti dubbi su i termini dello stesso e sulla sua estemporaneità. La commissione non ha potuto prendere visone dell’accordo di cui sopra.

Armeria

Non era stata inizialmente prevista. E’ stata trovata collocazione al piano interrato, manca ancora, però, il nulla osta da parte dei Vigili del Fuoco, i quali devono effettuare gli studi necessari al fine di valutare la non pericolosità dell’armeria e , quindi , della polvere da sparo e da scoppio, nelle prossimità di luoghi ove sono presenti motori accesi ed altri infiammabili.

Spazi

Nella previsione iniziale, come riferito dal dirigente Bortoluzzi, erano previsti 2.750 metri quadrati da destinare al comando della Pol. Mun. all’interno della struttura delle sesta porta, di cui:

1.500 metri quadrati per uffici,

1.000 metri quadrati per parcheggio,

250 metri quadrati per spogliatoio.

Durante l’esecuzione del progetto sarebbero state fatte delle variazioni per assolvere alle richieste ed alle necessità emerse, in particolare si è aumentato di 200 metri q l’area parcheggio, si sono destinati spazi a magazzino e sono state fatte  altre modifiche, restando, però, all’interno della previsione iniziale dei 2.750 metri quadrati. Questo ha comportato la diminuzione dell’area destinata ad uffici che è scesa, così, dagli inziali 1.500 metri quadrati lordi agli attuali 670 metri quadrati lordi / 565 metri quadrati netti. A questo proposito vale la pena dire che nel vecchio comando gli uffici occupavano 615 metri quadrati netti.

In particolare lo stesso dirigente ha reso noto alla seconda commissione di controllo e garanzia che alcune “aree INGV” verrebbero utilizzate dalla Polizia Municipale, sulla modalità di disponibilità di questi spazi, ad oggi ai commissari non è stato consegnato alcun documento ufficiale.

Tra le osservazioni fatte sia dai lavoratori, che dal comandante è stata segnalata una insufficienza degli spazi assegnati agli spogliatoi per le esigenze del servizio

Parcheggio per i mezzi privati del personale

In tutte le occasioni è stato manifestato da parte del personale l’auspicio di poter individuare un’area parcheggio per i mezzi privati esclusiva, in special modo per coloro che hanno il turno di notte.

CONSIDERAZIONI

Rimangono forti dubbi sul progetto, avendo, infatti, avuto la sensazione della mancanza di una progettazione complessiva, che ha reso necessario effettuare correzioni a stralci successivi. Il fatto che ancora tutt’oggi, a così tanto tempo dalla approvazione definitiva del progetto e del piano di recupero, ci siano richieste di variazione rispetto al piano approvato, è  prova della debolezza del progetto iniziale.

La commissione, pertanto, manifesta la necessità di prendere visione degli incartamenti e dell’epistolario intercorso tra il Comune di Pisa e Sviluppo Pisa, nonché tra quest’ultima e il progettista, anche al fine di poter verificare eventuali responsabilità contrattuali da parte di quest’ultimo nella realizzazione del progetto stesso. Si rende inoltre necessaria una ulteriore analisi, da effettuarsi da parte degli uffici competenti, dei costi delle modifiche effettuate in corso d’opera e della messa in carico dei medesimi.

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