Rifiuti, le aziende alla Regione: «Siamo sull’orlo dell’emergenza»

mercoledì
27 giugno 2018
Testata:
CORRIERE FIORENTINO
Pagina:
1-11

Rifiuti, le aziende scrivono a Rossi: «Impianti esauriti, è emergenza»

De Girolamo (Cispel): senza provvedimenti urgenti, il rischio di blocco è imminente

Dodici aziende che gestiscono lo smaltimento dei rifiuti hanno scritto al presidente della Regione, Enrico Rossi, chiedendo provvedimenti urgenti e straordinari per scongiurare «il rischio imminente di un’emergenza rifiuti».

La lettera arriva dopo mesi di denuncie e incontri su questo problema, causato da quella che le aziende definiscono una impasse impiantistica. «La situazione di estrema criticità che sta vivendo il sistema dei rifiuti urbani in Toscana rischia ormai di produrre momenti di vera e propria emergenza rifiuti», spiegano i presidenti delle aziende regionali dei rifiuti assieme al presidente di Cispel Toscana, l’associazione regionale delle imprese di servizio pubblico, Alfredo De Girolamo, nella lettera indirizzata a Rossi e all’assessore all’ambiente Federica Fratoni. «Siamo già oggi in difficoltà sottolineano i dirigenti delle aziende sia per la raccolta dei rifiuti ingombranti sia per l’organico, per volumi di discariche non disponibili e perché le altre regioni non accettano più i nostri rifiuti». Si tratta di una situazione spiegano ancora per la quale se non si interviene, a fine anno non ci sarà dove portare 250.000 tonnellate di rifiuti, senza contare le 40.000 tonnellate derivanti dalla chiusura del termovalorizzatore di Pisa. «Occorre un tavolo operativo regionale unico da attivare immediatamente, insieme alle Autorità di programmazione sostiene De Girolamo per definire un quadro di flussi certo e stabile nel breve e medio periodo, fino all’approvazione del nuovo Piano Regionale dei rifiuti. I gestori sono pronti ad attivare tutte le soluzioni tecnicamente e giuridicamente possibili, ma in un quadro di scelte chiaro». Un piano da far scattare subito, perché per il nuovo piano dei rifiuti annunciato da Rossi, che vuole togliere la previsione della costruzione del termovalorizzatore di Case Passerini a servizio di Firenze e della sua provincia, arriverà solo tra qualche mese e poi ci vorrà altro tempo per attuarlo. «II blocco degli impianti è nei fatti: la chiusura del termovalorizzatore di Pisa, il sequestro dell’impianto del Valdarno, le incertezze su Case Passerini, i vincoli su San Donnino. In più lo stop al termovalorizzatore di Montale nel 2023, di Livorno al 2021, della discarica di Terranova Bracciolini conclude De Girolamo E già adesso gestori del servizio non riescono più ad operare in condizioni di normalità».

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