Rifiuti, si torna alle discariche «Ma la differenziata non si tocca»

giovedì
21 giugno 2018
Testata:
QN
Pagina:
16

Toscana, il provvedimento dopo il no del Consiglio di Stato all’inceneritore

Lisa Ciardi

FIRENZE

LA TOSCANA torna a puntare sulle discariche. Su quelle distese di scarti osteggiate dagli addetti ai lavori (direttive europee in testa), ma forse più tollerate dai cittadini rispetto agli inceneritori. E, in tempi di crisi del consenso, questo ha sicuramente un peso. Sta di fatto che, mentre tutti attendono il nuovo Piano dei rifiuti della Regione, annunciato per luglio, la giunta toscana ha votato l’ampliamento della discarica del Pago a Firenzuola (Firenze) per 240mila tonnellate. Un atto che potrebbe sembrare secondario se, appunto, non arrivasse dopo mesi di conflitti e dibattiti sulla costruzione dell’inceneritore di Case Passerini, a Sesto Fiorentino (Firenze). Un’opera contro la quale si era schierato, da tempo, il presidente della Regione Toscana Rossi e che poi è stata ulteriormente affossata dal no del Consiglio di Stato. «Dopo la sentenza del Consiglio di Stato l’inceneritore è morto e sepolto – ha ribadito ieri Rossi – dimostrando una volta di più che servono approcci nuovi al tema rifiuti. L’ampliamento `vincolato’ della discarica di Firenzuola è un esempio positivo, che potremmo ripetere». Ma cosa significa `ampliamento vincolato’? In pratica, l’uso della discarica dovrà essere compensato da un analogo aumento della differenziata nell’Ato Centro (ovvero fra Firenze, Prato e Pistoia). Per esempio, per buttare in discarica 50mila tonnellate l’anno di rifiuti, la raccolta differenziata dovrà essere aumentata di 50mila tonnellate (superando quindi nell tempo il 70%). Nel frattempo, la presidente dell’Ato e assessore del Comune di Firenze, Alessia Bettini, ha inviato una lettera alla Regione impegnandosi a raggiungere l’obiettivo del 70% di raccolta differenziata entro il 2020. «Un impegno forte – ha commentato ancora Rossi – che verrà ribadito anche in altre occasioni -. Quanto all’ampliamento della discarica, con intese del genere si possono raggiungere obiettivi importanti per la raccolta differenziata e il riuso». Da tempo, giravano indiscrezioni sul rilancio delle discariche di Casa Rota, Monsummano e Peccioli. Così come si vociferava del possibile ammodernamento dei termovalorizzatori di Montale (che però ufficialmente è destinato a dismissione) e Poggibonsi, oltre che del rilancio di Scarlino, chiuso da tempo. D’altronde ogni anno la Toscana produce più di 1 milione di rifiuti indifferenziati che devono trovare collocazione. L’Europa continua a dire che la «termovalorizzazione», ovvero bruciare gli scarti per produrre energia, è la strada più pulita e vantaggiosa. Ma la Toscana non sembra più essere d’accordo.

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