Il seguente ordine del giorno è stato presentato al consiglio comunale di Pisa dalla Coalizione della Sinistra – Diritti in Comune (Una città in comune – Rifondazione Comunista – Sinistra Italiana – Possibile)
Ordine del giorno: Rimodulazione dell’imposta di soggiorno
Considerato che il Comune di Pisa, con il 96,19 % del capitale sociale, è il maggior azionista della società SEPI S.p.A;
Visto che l’imposta di soggiorno è un’entrata significativa nell’insieme dei tributi locali;
Considerato che la difesa e il rilancio del patrimonio culturale è un elemento cruciale per lo sviluppo locale.
Valutato che l’imposta di soggiorno vede attualmente nel Comune di Pisa tassi di evasione estremamente elevati, cosa che danneggia il possibile sviluppo culturale e turistico della città;
Dato che il Decreto Legislativo 14 marzo 2011 n. 23 (comma 1 dell’articolo 4) lascia aperta la possibilità su come applicare l’imposta.
Visto che nell’attuale articolazione delle misure dell’imposta di soggiorno è già parzialmente adattato un criterio di progressività.
Valutato che la progressività contenuta in tale articolazione è insufficiente rispetto ad un reale principio di progressività così come enunciato nella Costituzione italiana (articolo 53).
Valutato che una maggiore progressività potrebbe favorire l’esercizio delle piccole strutture alberghiere senza in alcun modo sfavorire quello delle grandi strutture alberghiere proprio in virtù delle differenti propensioni di spesa della clientela che a queste strutture fa riferimento.
Valutato che la crisi economica si sta connotando sempre di più per una sperequazione estrema tra le fasce minori e quelle maggiori di reddito
Visto che numerosi comuni da tempo hanno adottato regolamenti per cui applicano un’imposta progressiva sulla alla reale tariffa applicata (vedi ad esempio quanto fatto dal comune di Bologna
http://www.comune.bologna.it/tasse/servizi/15:13312/13320/)
Il Consiglio impegna il Sindaco e la Giunta
a modificare l’articolazione delle misura dell’imposta di soggiorno sulla base di aliquote progressive del costo realmente applicato ai visitatori delle strutture ricettivo-alberghiere e non al numero di stelle o chiavi, con tariffe variabili da 0,5 a 5€;
ad utilizzare il maggiore gettito dell’imposta di soggiorno proveniente da una sua riarticolazione in senso maggiormente progressivo per le spese destinate alla cultura e all’associazionismo culturale.