Rioccupato il casotto di Gagno. Una città in comune: «Ora il dissequestro»

mercoledì 27 agosto 2014, TIRRENO PISA Pagina: V

Rioccupato il casotto di Gagno

II “comitato” si prende di nuovo la struttura assegnata ad altre due associazioni

All’indomani del sequestro, i componenti del comitato “Riprendiamoci Gagno” lo avevano promesso: «Non lasceremo il casottino». Detto fatto. Lunedì sera decine di persone han no “riaperto” il centro socio-culturale di Gagno, il cosiddetto casottino (la struttura comunale in legno che sorge nei pressi della chiesa di San Pio X) occupato dal comitato lo scorso 18 febbraio e posto sotto sequestro la mattina del 16 agosto, dopo un blitz della polizia municipale.
La “Casa del quartiere”, come è stata definita dal Comitato, torna quindi nelle mani degli occupanti, nonostante la gestione assegnata, tramite un bando lanciato dall’amministrazione comunale, alle associazioni “Fare spazio ai giovani” e “Arcadia”.
«In questi primi sei mesi di attività all’interno del casottino si legge in una nota del comitato “Riprendiamoci Gagno” -, abbiamo condiviso uno spazio pubblico, da noi riqualificato e riaperto alla collettività, dove finalmente possiamo socializzare e organizzarci per combattere insieme la crisi. La Casa del quartiere è diventata un punto di riferimento per decine di persone che altrimenti vivrebbero la solitudine e la depressione, perché sole e abbandonate. Il gesto vigliacco del Comune di sgomberare il casottino – continua il comitato -, dimostra la debolezza dell’amministrazione comunale che preferisce gli sgomberi al dialogo».
“Riprendiamoci Gagno”, insieme ad altri comitati di quartiere, annuncia anche un presidio sotto Palazzo Gambacorti l’iI settembre, in concomitanza con il consiglio comunale, «per far sentire le nostre ragioni e far valere i nostri diritti».

Danilo Renzullo

Una città in comune: «Ora il dissequestro»

«Si proceda subito al dissequestro». A chiederlo sono una città in comune e Rifondazione comunista. «La decisione avallata dal Comune di procedere al sequestro dei casottino di Gagno è molto grave – si legge in una nota – e costituisce un salto di qualità in termini repressivi nei confronti di chi giustamente riapre spazi da anni abbandonati. L’amministrazione ha agito nel silenzio, pianificando questa operazione di polizia e mettendola in campo la mattina dopo Ferragosto, coi fine di non trovare una opposizione. Si tratta di un modo di operare che non ha nulla a che vedere con la partecipazione e il confronto, un gesto vile che denota tutta la debolezza della giunta che sta provando a trasformare una questione sociale in problema di ordine pubblico. Chiediamo che il casottino venga dissequestrato e che il Comune dia avvio a tutte le procedure per togliere i sigilli dalla struttura».

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