Risposta all’appello dell’ANPI della coalizione Una città in comune – Unione Popolare

L’appello rivolto ai candidati sindaco dal Comitato provinciale di Pisa dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ci fa particolarmente piacere perché ci permette di mettere in risalto alcuni elementi fondamentali presenti nel nostro programma politico. Il rapporto con l’associazionismo antifascista è per noi un riferimento imprescindibile e diventerà un dialogo costante per la nostra Amministrazione.

Procediamo per punti:

  1. «La difesa e la piena attuazione dei principi e dei valori che sono a fondamento della Costituzione»

Per noi Pisa è la «città dell’antifascismo e della Resistenza», il nostro concetto di antifascismo non è negativo, un “essere contro”, lo abbiamo voluto mettere bene in risalto: «i valori dell’antifascismo sono riferimento imprescindibile per ogni singolo pezzo del nostro programma. La spinta a realizzare una democrazia sostanziale e non solo formale, il rispetto di ogni tipo di diversità, la garanzia dell’espressione delle differenti soggettività, la costruzione di una città aperta, accogliente e inclusiva, la centralità per la dignità e la libertà del lavoro, lo sviluppo del senso critico nella cittadinanza e soprattutto nelle nuove generazioni, la promozione di una cultura nonviolenta e pacifista: tutti questi obiettivi sono innervati di cultura antifascista e sono i punti cardinali su cui disegneremo la rotta della nuova amministrazione della città».

Tutto il nostro programma e le cose che realizzeremo in quanto Amministrazione avranno questo concetto positivo di antifascismo, espresso nella Costituzione, come guida. A questo link la sezione integrale delle nostre proposte su: “Pisa città dell’antifascismo e della Resistenza”: Programma_Cap6_AntifascismoECultura.pdf (unacittaincomune.it)

  1. «La costituzione di un museo dell’antifascismo e della Resistenza»

La nostra proposta, espressa nel programma, è quella di un museo all’aperto, dentro la città. L’ispirazione è la stessa che portò l’ANPI a realizzare nel 2014, meno di dieci anni fa, il progetto “Via Libera” con Giorgio Vecchiani, progetto purtroppo poi abbandonato sia nella parte web che in quella della cartellonistica cittadina dalle amministrazioni di centrosinistra e dalla attuale. La nostra proposta sviluppa quella intuizione e la amplia con il progetto di una «pista ciclabile della guerra e della Resistenza»: «un percorso memoriale-artistico che ripercorra le tappe della guerra e della Resistenza, a partire dal bombardamento del 31 agosto 1943 che distrusse il quartiere industriale di Porta a Mare fino all’Arno-Stellung dell’estate del 1944, in cui i palazzi del Lungarno vennero distrutti dai bombardamenti e dalle granate alleati e dalle mine tedesche». Il percorso prevede come maggiore punto di riferimento l’area del rudere attualmente di proprietà dell’impresario edile Pampana. Prevediamo di cancellare l’atto approvato recentemente dalla attuale Giunta e di trasformare il rudere in un Parco della Memoria della Guerra e della Resistenza, a cielo aperto, da realizzare in collaborazione con l’Istituto di storia della Resistenza in Provincia di Pisa – BFS, l’Anpi e le altre associazioni antifasciste presenti sul territorio.

  1. «Il sostegno sul piano organizzativo e sul piano economico ai progetti promossi nelle scuole di ogni ordine e grado in attuazione del protocoIlo sottoscritto da Anpi e Ministero della Pubblica istruzione il 24 luglio 2014 e dei protocolli da esso derivati (protocollo provinciale dell’11/11/2015 e protocollo regionale del 22/04/2021)»

Il protocollo a cui si fa riferimento è uno dei vanti del sistema formativo locale, guardato da fuori provincia come un modello da imitare e replicare, in particolare a livello regionale con il protocollo del 2021 che deve ancora essere pienamente implementato. L’impegno della nostra Amministrazione sarà non solo di sostenerlo da un punto di vista organizzativo e finanziario, ma anche di renderlo un asse cittadino per la promozione della memoria e della cultura storica attorno a cui costruire altre iniziative pubbliche legate ai temi scelti di volta in volta. In questa ottica la nostra proposta è di ospitare nelle sale del Comune le riunioni del Comitato paritetico per la pianificazione degli interventi e per il monitoraggio delle attività programmate – nella sua piena autonomia -, per rendere l’iter della scelta dei temi da proporre alle scuole di rilevanza pubblica e immaginare insieme delle ulteriori iniziative collegate, in modo che la città possa vivere ogni passaggio in tutta la sua importanza e le classi si sentano ancora di più parte di un processo di riflessione ed elaborazione cittadina. Gli elaborati finali potranno poi essere raccolti in una pubblicazione a cura del Comune.

  1. «La istituzione di un osservatorio degli atti di apologia del fascismo e di offesa alla Resistenza»

È una proposta che ci trova d’accordo. Pensiamo che, oltre a combattere il fascismo su un piano culturale, un osservatorio di questo genere possa essere uno strumento utile per vigilare su atti che richiamano direttamente ad un fascismo storico. Inoltre, come chiediamo da anni, abbiamo inserito anche nel nostro programma lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste. A tal proposito ricordiamo, soltanto a titolo di esempio, la nostra mozione approvata in consiglio comunale nell’ottobre 2021 in sostegno alla CGIL a seguito dell’assalto fascista contro la sede nazionale.

  1. «Dare spazio nella toponomastica comunale a donne e uomini che sono stati vittime della persecuzione fascista e protagonisti della lotta antifascista e della guerra di liberazione»

Su questo punto siamo perfettamente in sintonia. Riportiamo quanto scritto nel programma: «Sulla odonomastica, sulle targhe commemorative e sui monumenti d’Italia storiche e storici hanno ultimamente avviato una stagione di studi che contribuisce a rimarcare l’importanza di questi riconoscimenti pubblici per la memoria collettiva dell3 cittadin3. Vogliamo mettere al centro la toponomastica antifascista e promuoverla, a partire da due semplici nostre proposte storiche: intitolare il largo che collega Piazza San Silvestro a via Santa Marta a Franco Serantini, e la piazza della Stazione a Augusto Castrucci, sindacalista ferroviere, attivando una serie di iniziative legate a queste due figure storiche di Pisa. Sono anche altri i nomi che abbiamo in mente: Angelo Sbrana, prima vittima pisana in un campo di concentramento nel 1941, Luciano Della Mea, scrittore e pubblicista, Vera Vassalle, insegnante e partigiana, Ottorino Orlandini, sindacalista cattolico, Cristina Lenzini, partigiana combattente caduta in Versilia. Proponiamo in collaborazione con la Biblioteca Serantini, l’ANPI e le altre associazioni antifasciste presenti sul territorio di organizzare iniziative aperta alla cittadinanza per ricordare e valorizzare queste figure».

  1. «La cura ed il decoro delle lapidi e dei monumenti a ricordo dei caduti e dei protagonisti della Resistenza»

Siamo perfettamente d’accordo e in linea con quanto scritto sulla toponomastica crediamo nell’importanza di valorizzare i monumenti cittadini.

Francesco Auletta – candidato a sindaco Una città in comuneUnione Popolare

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