Ciccio Auletta risponde alla FIAB

Il Candidato a Sindaco per la Coalizione Diritti in Comune
risponde così alle domande della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bici).

DOMANDE AI CANDIDATI SINDACO 2018

  1. Un piano per il futuro. La passata amministrazione ha redatto nel 2009 un ambizioso biciplan, cioè un piano della mobilità ciclistica, articolato in sette punti, che però dopo ben nove anni è stato realizzato solo in parte. Attualmente siamo ancora lontani dall’avere un sistema di piste ciclabili diffuse, interconnesse tra loro, ben segnalate e distinguibili, sul modello dell’ormai famosa “Bicipolitana” di Pesaro.

Quali sono a parer suo esattamente le cause dei ritardi? Quali misure prevede per accelerare l’esecuzione di quanto già previsto? Prevede di redigere il nuovo biciplan previsto dall’art. 6 della legge quadro per la mobilità ciclistica 2/2018 per il quinquennio 2018 – 2023? Con quali contenuti e quante risorse prevede di destinarvi?

Abbiamo sempre riconosciuto le cose buone fatte dalle amministrazioni precedenti in termini di mobilità ciclabili, ma a nostro avviso sono state nettamente insufficienti e i passi in avanti fatti sono stati troppo lenti. Il biciplan è stato redatto nel 2009, ma approvato ben cinque anni dopo! A nostro avviso il problema di fondo è uno: l’assenza di una scelta strategica chiara e definitiva di fare della mobilità ciclabile (e della mobilità sostenibile in generale) il fulcro delle politiche per la mobilità, e non solo un ‘in più’ da fare quando ci sono i soldi e gli spazi…

Per realizzare quanto già previsto e molto di più c’è bisogno di completare la pianificazione e di destinare adeguate risorse che siano strutturali, ovvero continuative in modo da consentire la programmazione delle realizzazioni.

Per fare questo il primo anno di mandato, affideremo mediante gara europea, la realizzazione del PUMs (piano urbano per la mobilità sostenibile) in cui il Biciplan sarà parte integrante e fondamentale della mobilità cittadina.

Due indirizzi principali per la redazione del biciplan saranno: completamento della rete esistente (tratti mancanti, punti deboli…), e creazione di direttrici principali ad alto scorrimento (nel programma le abbiamo chiamate LAMC, Linee ad Alta mobilità Ciclabile) Inoltre sempre dal primo anno, prevediamo di destinare nuovamente (come era in passato) una parte significativa delle risorse provenienti dalle strisce blu al completamento e manutenzione ordinaria delle ciclabili (comprese le attrezzature, es. rastrelliere bloccatelaio) queste risorse saranno gestite tramite l’ufficio bici e la consulta della bicicletta di cui intendiamo rilanciare il funzionamento. Poi, in aggiunta, ogni anno nel bilancio comunale troverà spazio, nel capitolo degli investimenti, una voce per le nuove realizzazioni previste dal biciplan. Le risorse destinate, complessivamente, dovranno aggirarsi intorno al milione di euro l’anno.

  1. Lavori pubblici e mobilità ciclistica. L’art. 10 della l. 366/98 prescrive che ogni intervento sulla rete stradale, anche di manutenzione straordinaria, comporti la contestuale realizzazione nel tratto interessato di una pista ciclabile. Questa norma è stata finora spesso disattesa dalle passate amministrazioni comunali, in particolar modo in occasione della realizzazione di sottopassi ferroviari e rotatorie.

Si impegna a porre rimedio a queste negligenze, garantendo il rispetto della suddetta norma e avviando un piano per la eliminazione degli ostacoli alla mobilità ciclistica creati dagli interventi eseguiti in passato?

Anche questo fenomeno è conseguente a quanto dicevamo sopra: le ciclabili si fanno solo quando non danno fastidio alle auto. Questo approccio sarà completamente ribaltato: la priorità è nella mobilità sostenibile. La diffusione delle rotonde è molto utile alle auto, ma pericolosa per la mobilità gentile: si realizzeranno solo dove sarà garantita la messa in sicurezza di bici e pedoni.

  1. Moderazione del traffico. Zone pedonali, ztl, sensi unici, aree 30, sosta a pagamento riducono l’uso del mezzo motorizzato e incentivano l’uso della bici e del mezzo pubblico, ma l’amministrazione comunale uscente ha fatto pochi passi avanti in questa direzione.

Quali sono esattamente le misure di moderazione del traffico che intende attuare, e gli ampliamenti che prevede per zone pedonali, ztl, sensi unici, aree 30 e sosta a pagamento?

Abbiamo previsto di eliminare le strade a 4 corsie in città (cisanello) per garantire attraversamenti sicuri e spazi ampi per ciclabili e marciapiedi.

Zono 30 nei quartieri e ZTL nel centro storico, di cui manterremo l’assetto 0-24 e che vorremmo estendere a tutta la cinta muraria, lungarni compresi, e ad alcune piazze e vie periferiche.

Estenderemo anche le pedonalizzazioni, in primis il Ponte di Mezzo, procedendo con alcune aree periferiche.

La pianificazione dettagliata di questi interventi sarà oggetto del PUMS e del nuovo Biciplan.

Ci piacerebbe non utilizzare il disincentivo economico, per non fare discriminazione di censo nella possibilità di accedere al centro. In ogni caso le tariffe saranno fortemente progressive, per cui se la prima macchina può essere molto economico, la seconda deve costare molto di più e cosi via…

  1. Senso unico eccetto bici. Dal dicembre 2012 anche il Comune di Pisa, dopo un pronunciamento favorevole del Ministero dei Trasporti, prevede che in ztl le bici possano circolare in entrambi i sensi a determinate condizioni. Però le strade alle quali tale previsione è stata applicata si contano sulle dita di una mano.

Si impegna ad adottare questo provvedimento in tutta la ztl di Pisa? Quali sono esattamente i sensi unici eccetto bici che intende introdurre nel prossimo anno?

Estenderemo da subito la misura a tutte le strade della ZTL. Nella prassi è già così, inoltre la segnaletica attuale è scarsamente visibile e poco conosciuta, creando situazioni di pericolo. Il segnale andrà messo all’accesso in ZTL e saranno informati tutti i titolari di permesso: in ZTL le bici non avranno alcun senso unico.

  1. In bici al mare. Grazie al lavoro svolto e ai finanziamenti regionali appare vicino l’obiettivo di un collegamento ciclabile con il litorale, con la pista ciclabile appena terminata lungo via Livornese e la sua prosecuzione fino a Marina di Pisa sul resede del trammino, ormai solo da mettere a gara, che sarà comune alla Ciclopista dell’Arno e alla Ciclopista Tirrenica. L’importanza dell’infrastruttura richiede una qualità adeguata, nel rispetto degli standard costruttivi previsti dalla Direttiva MIT 375/2017.

Si impegna a realizzare nel minor tempo possibile la pista Pisa-Marina sul resede del vecchio trammino nell’ambito del progetto regionale Ciclopista dell’Arno, nel rispetto degli standard qualitativi per il livello “ottimo” previsti dalla direttiva MIT 375/2017?

Assolutamente si, ci impegnano su questo obiettivo importante. Il nostro obiettivo è quello di realizzare la pista mantenendo la possibilità di realizzare anche l’infrastruttura su ferro.

  1. Piste a norma e manutenzione. Ancora oggi a Pisa molte piste ciclabili sono di fatto scarsamente utilizzabili a causa di gravi lacune, spesso conseguenza di errori progettuali o mancanza di manutenzione.

Si impegna ad avviare un piano di revisione che, entro la fine del prossimo mandato, consenta di effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria, correggere eventuali errori progettuali e portare a norma tutte le piste esistenti, dotandole di segnaletica orizzontale e verticale e cordolo?

Assolutamente si, come già illustrato sopra. IL primo anno di mandato sarà dedicato a preparare un piano di manutenzione e adeguamento delle ciclabili e dei marciapiedi cittadini, da troppo tempo abbandonati…

  1. Ciclostazioni. Il progetto Sesta Porta, presentato come “progetto all’avanguardia di nodo intermodale dove confluiscono treni, bus e auto”, purtroppo non prevede una moderna ciclostazione. Qualsiasi normale progetto di questo tipo in Europa prevede un parcheggio bici custodito e protetto, che eliminando il rischio furto incentiva enormemente l’uso della bici e quindi anche del mezzo pubblico.

Si impegna a colmare questa grave lacuna inserendo immediatamente nel progetto anche una ciclostazione?

Abbiamo fatto notare questa lacuna fin da prima della sua realizzazione, quindi non possiamo che condividere l’obiettivo di colmare questa lacuna fin da subito. Pensiamo tra l’altro non solo ad un parcheggio, ma ad un vero e proprio luogo di riferimento per la promozione della cultura della bicicletta.

  1. Consulta della bicicletta. La Consulta comunale della bicicletta è stata istituita nel 2008, allo scopo di esaminare ogni intervento infrastrutturale, allo stadio di progetto preliminare, per verificare il rispetto della norma di cui al punto 2. In realtà non tutti i progetti sono stati sottoposti alla Consulta; spesso non si trattava di progetti preliminari ma di progetti definitivi ormai poco modificabili; anche ove era possibile, di rado le modifiche suggerite dalla consulta sono state attuate. Ma soprattutto le convocazioni non sono state effettuate con la frequenza necessaria: solo una nel 2018, due nel 2017.

Come intende rafforzare la possibilità di intervento della Consulta? Si impegna a convocare la consulta almeno ogni tre mesi?

Nel nostro programma la partecipazione è un elemento fondamentale. Per noi non si tratta di un orpello, ma un modo diverso di intendere il processo decisionale. Come illustrato sopra, la consulta sarà rilanciata anche affidandole ruolo di orientamento su come investire le risorse annuali a disposizione dell’ufficio Bici. La convocazione ogni tre mesi è fondamentale, ma sarà istituito anche un portale digitale accessibile in cui caricare tutto il materiale a disposizione per allargare più possibile il cerchio delle persone e dei soggetti attivi coinvolti.

  1. Ufficio Bici. L’ufficio bici istituito presso la Pisamo ha dato ottima prova, grazie alla professionalità e all’impegno del suo unico addetto, ma un organico di una sola unità non può fare miracoli. Attualmente non ha nessuna disponibilità di spesa, per cui non è in grado di eseguire nemmeno la manutenzione ordinaria e piccoli interventi di manutenzione straordinaria.

Intende potenziarlo? Si impegna a dotarlo di un fondo spesa annuale? Di quale entità?

Come detto sopra l’Ufficio Bici, di concerto con l’assessorato competente e la Consulta, gestirà le risorse annuali provenienti dalla sosta a pagamento. La cifra si aggirerà intorno ai 200.000 euro/anno

  1. Tangenziale. Il progetto di tangenziale nord-est prevede una spesa di oltre 70 milioni di euro per un’opera a forte impatto, che incentiva l’uso del mezzo motorizzato privato a scapito del trasporto pubblico e della mobilità ciclistica. Noi siamo convinti che questa scelta sia un grave errore e uno spreco di risorse preziose.

Si impegna ad abbandonare questo progetto e a investire nel trasporto pubblico e nella mobilità ciclistica le risorse così liberate? In caso negativo, si impegna a garantire il rispetto della l. 366/98, costruendo contestualmente lungo tutto il tracciato della nuova viabilità una pista ciclabile in sede protetta, e a realizzare un cavalcavia o un sottopasso ciclopedonale all’intersezione con ogni strada preesistente, per evitare che la nuova strada costituisca una barriera invalicabile per la mobilità ciclistica?

Abbiamo sempre avversato quell’opera. Faremo di tutto per usare quelle risorse stanziate dalla Regione Toscana in maniera più intelligente, per affrontare i problemi di mobilità della piana e dell’ospedale di Cisanello.

  1. Lungarno di Tramontana. In occasione degli interventi eseguiti sul lungarno Mediceo nel 2013 tra piazza Garibaldi e piazza della Berlina, a seguito delle critiche della nostra associazione, l’amministrazione comunale si impegnò a realizzare una pista ciclabile su tutto il lungarno Nord. Purtroppo di recente i lavori sono ripresi sul lungarno Pacinotti, ma non vi è traccia di pista ciclabile.

Si impegna a realizzare entro il suo mandato una pista ciclabile sul Lungarno Nord, se necessario modificando i lavori in corso?

Come detto vorremmo affrontare il problema della mobilità ciclabile sui lungarni in maniera ancora più drastica, estendendo la ZTL. Ovviamente per evitare di congestionare il resto della città è necessario verificare la fattibilità con la redazione del PUMs. Nel caso in cui questa soluzione non fosse percorribile, ci impegnano a realizzare una pista ciclabile.

  1. Coordinamento con i comuni confinanti. Il Comune di Pisa è inserito in un’area urbana di circa 200.000 abitanti.

In attesa dell’auspicabile fusione dei comuni, quali iniziative intende prendere per coordinarsi con i comuni limitrofi, allo scopo di incentivare la mobilità ciclistica e il trasporto pubblico dell’intera area urbana, e ridurre drasticamente il numero di autoveicoli che ogni giorno si riversano su Pisa? Intende attivarsi per un Piano urbano della mobilità sostenibile di area urbana?

Abbiamo intenzione di cambiare radicalmente i rapporti con i comuni limitrofi. Non più arroganza e prevaricazione del comune capoluogo, ma vera cooperazione. Vogliamo rilanciare il Piano strutturale d’Area, e al centro di questo proporremo le politiche per la mobilità sostenibile. Il tema della mobilità infatti, se non è affrontato in un ambito più ampio del Comune non potrà essere davvero risolto.

  1. Intermodalità bici – bus. Attualmente non è possibile il trasporto bici sui bus urbani ed extraurbani; questa possibilità sarebbe strategica soprattutto in relazione al litorale, nei mesi estivi.

Si impegna a porre in essere le azioni necessarie a garantire la possibilità di trasporto bici sui bus?

si, ci impegnano a sostenere questa istanza, seguendo l’esempio di quanto avviene in molte città europee.

  1. Auto davanti alle scuole. La possibilità di arrivare in auto fino all’ingresso della scuola rende spesso i momenti di entrata e uscita un inquinante e pericoloso carosello di mezzi motorizzati e disincentiva l’utilizzo della bici e del mezzo pubblico.

Si impegna a limitare gradualmente l’accesso alle immediate vicinanze delle scuole dei mezzi motorizzati negli orari di entrata e uscita?

Certamente. L’attuale situazione non è più sostenibile, anche perché fonte di pericolo per gli stessi bambini e per il resto delle persone che transitano da quei luoghi negli orari di entrata e di uscita. Prevederemo aree sosta nelle vicinanze per dare la possibilità a chi non può fare diversamente, ma la priorità di accesso sarà data a chi raggiunge la scuola in bici e a piedi. Lo strumento del pedibus e del bicibus, sperimentato in alcuni istituti, sarà favorito in ogni complesso scolastico.

  1. Ponti ciclabili. In una città divisa in due dall’Arno solo uno dei ponti esistenti è dotato di pista ciclabile, non a norma perché manca il cordolo, e non vi è un solo ponte ciclopedonale.

Si impegna entro il prossimo anno a dotare di pista ciclabile il larghissimo Ponte Solferino, il Ponte Della Vittoria, a rendere pedonale il Ponte di Mezzo? Si impegna entro il suo mandato a realizzare il ponte ciclopedonale di Riglione previsto dalla Ciclopista dell’Arno e quello tra Cascine Nuove e San Piero previsto dalla Ciclopista Tirrenica? Si impegna a dotare di un percorso ciclopedonale il cavalcavia ferroviario di S. Ermete?

I progetti già approvati e finanziati (ponte ciclopedonale di Riglione, e cavalcavia sant’Ermete) saranno portati rapidamente a realizzazione. Per il resto l’eliminazione delle ‘cesure’ è uno dei punti fondamentali del programma, insieme all’accessibilità universale dei luoghi. I ponti saranno messi in sicurezza (quello del CEP è addirittura privo di illuminazione!), dove necessario sacrificando lo spazio destinato alle auto.

Il ponte di san Piero per la Tirrenica dovrà essere progettato per poter reperire le risorse necessarie, ma non solo quello, anche altri tratti, ad esempio tra le piagge e la Cella potrebbero essere interessati da attraversamenti ciclo pedonali. Dotare l’ufficio Bici di un budget certo e continuo servirà anche a realizzare la progettazione necessaria per la ricerca di finanziamenti.

  1. Progetto mura. L’importante progetto di recupero delle mura urbane, ormai in stato avanzato, purtroppo ha un limite: è stato previsto un percorso esterno alle mura molto suggestivo ed utile anche per la mobilità quotidiana, ma incomprensibilmente solo pedonale, e di larghezza comunque inadeguata ad un utilizzo ciclopedonale.

Si impegna a eliminare questo limite del progetto nelle parti ancora da realizzare, e a riprogettare con larghezza adeguata i tratti del percorso esterno già realizzati?

La percorribilità ciclabile del percorso alla base delle mura è fondamentale, anche perché lontana dalle sedi stradali e quindi davvero in sicurezza. Così come il collegamento tra il tratto di via Garibaldi con quello di via santa Marta attraverso l’area delle Gondole. La proprietà regionale dell’e edificio della Asl non deve essere un’ostacolo per un’opera così importante. Ci impegnano a realizzare gli interventi necessari per rendere il percorso interamente percorribile alle bici al più presto.

In aggiunta a tutto questo ci tengo a sottolineare che quando amministreremo la città vorremo collaborare con le associazioni e le organizzazioni di cittadini in generale, per confrontarci e discutere su quali siano le scelte migliori per ottenere un rapido miglioramento della qualità della vita, di cui la mobilità ciclabile rappresenta un tassello importante. Per tutto quello che manca vi rimandiamo al nostro Programma.

Pisa, 29 maggio 2018

Francesco Auletta

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