LA NAZIONE PISA, pagina 1 (di Guglielmo Vezzosi)
In pieno giorno ignoti hanno appiccato il fuoco all’interno del centro sociale. Forzato il portone
INCENDIO doloso al centro sociale Newroz di Pisa, punto di riferimento dell’area della sinistra antagonista in Toscana. L’episodio è accaduto in pieno giorno verso le 14 di ieri. La struttura si trova in via Garibaldi, a ridosso delle mura, in un immobile di proprietà del Comune, regolarmente assegnato da anni al Newroz. L’allarme è stato dato da alcuni passanti. Le fiamme, domate in fretta dai vigili del fuoco, hanno danneggiato in maniera gravissima l’intero immobile. Sull’episodio indagano i carabinieri. Secondo quanto appreso, ignoti sono penetrati nella struttura forzando il cancello e dopo aver scardinato il portone di ingresso.
Tra i primi ad arrivare sut posto Ciccio Autetta. Messaggi di solidarietà sono stati espressi da Cobas, Rifondazione, Lucia Mango del PdCI e dal sindaco Filippeschi
A DARE l’allarme, intorno alle 13.30 di ieri, sono stati i vicini che hanno visto il fumo uscire dalle finestre lungo via Garibaldi. Ma all’interno il fuoco aveva già compiuto la sua devastazione. Il rogo ha avuto origine dal locale ristoro, che è andato completamente distrutto, ma il fumo ha saturato e annerito le pareti di ogni ambiente. L’intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato più gravi conseguenze: in una stanza c’era una bombola del gas che, se raggiunta dalle fiamme, avrebbe potuto esplodere.
IMMEDIATO l’intervento delle forze dell’ordine che hanno eseguito i rilievi. Nessun dubbio sulle cause, che sono dolose. Anche gli animatori del Newroz – che raccoglie oltre 600 aderenti, molti dei quali si sono immediatamente radunati nella sede di via Garibaldi, proprietà del Comune, concessa al gruppo dal 1999 – ne sono convinti. L’incursione – secondo quanto accertato dalle forze dell’ordine è avvenuta dal retro forzando un cancellino del quale è stata tagliata la catena di chiusura. I responsabili hanno poi tentato di aprire una finestra, che era però protetta da un’inferriata e alla fine sono entrati dal portone principale, su via Garibaldi, divelto nella parte inferiore. Una volta dentro hanno forzato la cassa del ristoro (non c’erano soldi, ma il cassetto è stato ritrovato a terra in un altro locale) e hanno appiccato il fuoco sotto il bancone utilizzando alcuni sacchi della spazzatura e uno scatolone di bicchieri di plastica. A terra gli investigoatori hanno trovato due mozziconi di sigaretta e un accendino, ma i ragazzi del Newroz confermano che la sera prima il pavimento era stato spazzato e lavato.
«E’ stato un gesto molto grave per tentare di distruggere la nostra sede e quello che il Newroz rappresenta» dicono Simone Sisti e Marta Calamia. «L’incursione – aggiungono – è avvenuta dopo le 11.30, perché a quell’ora alcuni dei nostri sono passati ed era tutto in regola. Eravano tutti impegnati alla Fontina dove siamo protagonsiti della riqualificazione sociale dei vecchi impianti sportivi. Chi è entrato sapeva che non c’era nessuno e ha agito a colpo sicuro. Sono state rubate tutte le bandiere e i nostri simboli utilizzati nei cortei. Ma sono salvi il centro di documentazione e la tensostruttura sul retro» dove ieri pomeriggio si è svolta un’assemblea per ribadire «l’immediata apertura di una sottoscrizione per far ripartire la sede il prima possibile».
COSÌ il sindaco Marco Filippeschi: «E’ un fatto grave, chiediamo che le forze dell’ordine facciano piena luce e aspettiamo i risultati delle indagini. Intanto la città respinge con tutta la sua forza atti di questo genere ed è solidale con l’associazione che è stata colpita». Rifondazione comunista e la lista «Città in comune» parlano di «atto intimidatorio inaccettabile».