Rottamazione bancarelle: nessuna trasparenza da parte del sindaco. Si ritiri subito lo stanziamento

Nessuna trasparenza e chiarezza da parte della destra e del sindaco Conti sull’operazione della rottamazione delle bancarelle del Duomo, anzi comportamenti omissivi e reticenti. In occasione della variazione di bilancio esaminata in questi giorni in quarta commissione consiliare permanente, infatti nei documenti e nelle relazioni non è in alcuna voce riscontrabile questa operazione, che anzi è stata volutamente taciuta nelle illustrazioni fatte. Solo grazie a nostri quesiti e ripetute domande di chiarimento per capire le voci di spesa abbiamo appreso che erano stati stanziati 450 mila euro come contributi alle imprese, e ancora dopo nostre insistenze il sindaco ha rivelato che questi soldi sono destinati in realtà per la rottamazione delle bancarelle. Abbiamo chiesto approfondimenti e delucidazioni, per capire come si determina questo importo, il valore medio del costo di una rottamazione e quanti operatori sarebbero interessati. La maggioranza ha impedito qualsiasi approfondimento, votando la delibera e il sindaco si è chiuso nel silenzio. Si tratta di un fatto di una gravità inaudita. E’ inaccettabile l’omissione politica da parte del primo cittadino su questa vicenda così discussa in città e non è accettabile che i consiglieri comunali non abbiano documentazione da cui si evincono chiaramente le operazioni contenute.

Ma evidentemente il tenere tutto segreto è collegato al merito della vicenda. Riteniamo insostenibile che si faccia passare questa operazione come contributo alle imprese, avendo ben altra natura, ed è inammissibile che si accantonino cifre così importanti senza che sia mai stato presentato alcun progetto chiaro e documentato, con numeri e cifre alla mano. In più riteniamo che oggi non sia pensabile usare risorse pubbliche in questa maniera solo perché la destra deve cercare di rimediare alla campagna elettorale fatta sugli stessi operatori del Duomo con l’illusione del rientro in Piazza dei Miracoli. Hanno preso in giro gli esercenti commerciali e ora con i soldi della collettività si pensa di mettere una pezza che è peggio del buco, facendo magari leva su oggettive situazioni di difficoltà.

Si ipotizza un’operazione ad hoc senza definire per quante persone e con quali costi finali, mettendo da parte centinaia di migliaia di euro, quando al contempo sono centinaia e centinaia i lavoratori e le lavoratrici colpiti dalla crisi per cui non si attiva nessuna politica. Noi a tutto questo diciamo no in maniera forte, chiediamo che lo stanziamento sia subito ritirato, che si affronti la questione in commissione alla luce di un piano e che al contempo, come diciamo da tempo, si avviino degli stati generali per il lavoro e i diritti con tutti gli attori sociali.

Ciccio Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile
Olivia Picchi – Partito Democratico
Gabriele Amore – Movimento 5 stelle

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