Saint-Gobain ritiri i licenziamenti. Mozione unanime del consiglio comunale

Nella seduta di ieri, martedì 14 settembre, il Consiglio comunale di Pisa ha approvato alla unanimità la mozione, con primo firmatario Ciccio Auletta capogruppo della coalizione della sinistra “Diritti in comune”, e sottoscritta da tutti i capigruppo e consiglieri di maggioranza e minoranza, in merito alla difficile vertenza che i lavoratori e le lavoratrici della Saint-Gobain stanno portando avanti alla luce della decisione della multinazionale di avviare la procedura di licenziamento nei confronti di 29 dipendenti, il 10% della forza lavora della storica fabbrica di Porta a Mare.

Nel documento il Consiglio comunale critica duramente la decisione tanto inaspettata quanto immotivata della azienda, in quanto il piano di ristrutturazione del personale risale al 2019 e quindi ben prima della crisi economica e sociale determinata dalla pandemia: un piano a cui la società non aveva dato seguito vista la decisione del governo di bloccare i licenziamenti a causa del Covid e che , non appena il provvedimento è stato soppresso, la Saint-Gobain ha avviato la suddetta procedura di licenziamento.

“Una parte dei licenziamenti – si legge nel documento – riguardano alcune attività, quali la portineria e il magazzino, che la società intende esternalizzare. Si vuole, quindi, procedere al licenziamento di operai che da decenni lavorano nella fabbrica per sostituirli con altri lavoratori assunti con contratti più precari e salari più bassi, realizzando così solo un taglio sul costo del lavoro. Un’altra parte dei licenziamenti riguarda il settore impiegatizio con la cancellazione di tutta una serie di figure, con il rischio di depotenziare il sito produttivo pisano”.

Per questo il Consiglio comunale alla unanimità “esprime la propria solidarietà e sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici della Saint-Gobain. Considera inaccettabile, tanto più vista la fase di crisi economica e sociale determinata dalla pandemia, che la società abbiamo avviato una procedura di licenziamento di 29 dipendenti, circa il 10% della manodopera presente nella fabbrica pisana, tanto più che questi non sono motivati da una situazione di crisi del settore e di difficoltà economiche della società, ma frutto di una ristrutturazione aziendale che punta alla riduzione del costo del lavoro”.

Così con questo documento l’assemblea cittadina: “richiede alla azienda il ritiro di tutte le procedure di licenziamento avviate, aprendo un confronto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni sui piani e progetti che la multinazionale ha per il futuro del sito pisano. Impegna il Presidente del consiglio comunale a riconvocare in conferenza dei capigruppo le organizzazioni sindacali al fine di avere nuove aggiornamenti sulla trattativa, valutando in quella occasione possibili nuove iniziative da assumere a partire da un consiglio comunale aperto da svolgersi davanti alla stessa fabbrica. Impegna il sindaco e la giunta a riferire in conferenza dei capigruppo sull’esito dei colloqui avuti con i vertici aziendali, alla luce dell’impegno assunto da parte della giunta in occasione della conferenza di capigruppo dello scorso 9 settembre in questa direzione”.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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