Sapienza e Biblioteca Universitaria in Consiglio Comunale: Tre domande per Sindaco e Giunta

A un anno e mezzo dalla chiusura della Sapienza e della Biblioteca Universitaria, stabilita da un’ordinanza del Sindaco Marco Filippeschi, il futuro di uno dei beni pubblici più preziosi della città rimane incerto. Oggi, martedì 12 novembre, la questione ritorna a essere discussa in Consiglio Comunale grazie a un’interpellanza di Una Città in Comune-Rifondazione Comunista. Studiosi e cittadini sono stati privati del palazzo simbolo dell’ateneo e della principale biblioteca di Pisa per i danni che avrebbero subito a seguito del terremoto che ha colpito l’Emilia-Romagna nel maggio 2012. Ma nessuna perizia sullo stato dell’edificio è stata ancora prodotta, nonostante l’ordinanza di chiusura ne prescrivesse il completamento entro 10 giorni: fino a quando il Sindaco intenderà avallare la palese violazione di un atto che porta la sua firma? Nella situazione di stallo che regna, l’Università di Pisa ha avanzato la richiesta di acquisizione della Biblioteca Universitaria, di proprietà del Ministero dei Beni Culturali, senza presentare alcun progetto sul suo futuro: che cosa intendono fare il Sindaco e la Giunta per tutelare l’interesse della cittadinanza rispetto ai rischi di dislocazione della Biblioteca o di frammentazione del suo patrimonio librario? In un’intervista al Tirreno del 18 ottobre scorso, il ministro dei Beni Culturali, On. Massimo Bray, sottolineava che le scelte sul futuro della Biblioteca “dovranno essere sempre condivise con le istituzioni e le associazioni”: questa posizione è condivisa dal Sindaco e dalla Giunta? come intendono favorire il coinvolgimento e la partecipazione nelle scelte da parte delle associazioni cittadine, primi fra tutti degli “Amici della Biblioteca Universitaria di Pisa”?

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