Sciopero, “A rischio la sicurezza dei poliziotti” ma i Cobas tornano sulle ragioni dell’agitazione

PisaToday

sciopero pisa 14 novembre 2014-3

Mentre i sindacati di Polizia sottolineano come nel corso delle manifestazioni di venerdì scorso sia stata messa a repentaglio l’incolumità delle forze dell’ordine, i Cobas intervengono per riportare l’attenzione sui motivi che hanno portato in piazza lavoratori e studenti.

Da un lato lo sciopero e le sue ragioni, dall’altro le questioni di ordine pubblico e gli scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti. Ha una doppia valenza lo sciopero generale che venerdì scorso, come in molte altre città italiane, ha toccato anche Pisa con una manifestazione dei lavoratori della Gb e facchini all’aeroporto, e un’altra di studenti e precari che ha ‘infiammato’ il centro storico.
SINDACATI DI POLIZIA. Sulla questione ‘sicurezza’ dei rappresentanti delle forze dell’ordine, si concentra il sindacato Siulp Pisa che “esprime solidarietà a tutti colleghi che sono rimasti feriti nell’esercitare quel delicato compito finalizzato alla tutela della sicurezza di chi democraticamente cerca di affermare i propri diritti e le proprie idee”. “Quanto accaduto a Pisa ed in tante altre città – proseguono dal sindacato – deve fare riflettere tutti gli addetti ai lavori per evitare che quei luoghi di un libero manifestare democratico di cittadini, studenti, lavoratori, padri di famiglia, in affanno a causa di una crisi economica per niente risolta, non debbano trasformarsi, dando alibi ad una minoranza, in campi di battaglia, dove da un lato del campo ci sono proprio i servitori dello Stato che sono allo stesso tempo, cittadini, lavoratori, padri di famiglia. Il Siulp-Pisa vuole il massimo rispetto per tutti quei cittadini che esercitano il diritto sacrosanto del dissenso e della protesta, ma vuole altresì che i poliziotti e le poliziotte possano operare in sicurezza, nel rispetto della loro dignità e funzioni, per poter continuare a svolgere il delicato compito di garanzia per tutte quelle persone oneste che credono nelle istituzioni”.
Dello stesso avviso il sindacato Silp-Cgil che con il suo segretario provinciale Claudio Meoli, ripercorre quanto successo di fronte al portone chiuso della sede della Provincia di Pisa, dove “uno sparuto contingente di poliziotti e guardie provinciali comandato a presidiare il portone ha rischiato di rimanere schiacciato tra il portone chiuso e la massa dei manifestanti che tentava di forzarlo per entrare nel palazzo. Quel personale, con un’età anagrafica ‘importante’, non specializzato per interventi di ordine pubblico, e sprovvisto di idonee protezioni di cui sono dotati solo i Reparti Mobili, per alcuni minuti ha rischiato seriamente la propria incolumità tanto che nel parapiglia un poliziotto è rimasto contuso. Nel manifestargli la nostra vicinanza e solidarietà – prosegue Meoli – considerato quanto avvenuto, attendiamo che il Ministro Alfano, previo parere della parte sindacale, dia attuazione al protocollo operativo stilato in questi giorni nel quale è stata individuata nei servizi di ordine pubblico una fascia di sicurezza a tutela degli operatori di polizia e dei manifestanti che consiste in una distanza tra i due schieramenti non inferiore a 15 metri, tale da consentire alle unità operative di predisporsi al meglio per contenere e per intervenire se necessario”.
LE RAGIONI DELLA PROTESTA. Alle prese di posizione manifestate dai sindacati di Polizia, rispondono i Cobas che temono che le questioni ‘sicurezza’ e ‘ordine pubblico’ distolgano l’attenzione dalle ragioni dello sciopero che hanno portato in piazza lavoratori, studenti e precari, tutti alle prese con una crisi che rimane e con un mondo del lavoro e dell’istruzione che non va come auspicato. “Da due giorni si parla della giornata del 14 solo come ordine pubblico, senza menzionare le ragioni dello sciopero e delle iniziative intraprese – affermano i Cobas Pisa in una nota – le dichiarazioni dei sindacati di polizia hanno preso il sopravvento sulle vertenze per scongiurare licenziamenti (alla Gb e in numerose aziende e cooperative del pisano) e riduzioni orarie e salariali negli appalti; sulla richiesta di rinnovo dei contratti del pubblico impiego bloccati da sei anni e assunzioni nei servizi pubblici (sanità, scuola, servizi essenziali); sulla denuncia della devastazione dei territori che colpisce anche Pisa e provincia, grazie anche allo smantellamento delle province e all’assenza di una manutenzione ordinaria alla quale si preferiscono gli spot della protezione civile”.
“A questo punto vogliamo fare due riflessioni: trasformare la manifestazione del ‘Galilei’ in ordine pubblico è una montatura; la protesta sarebbe stata evitabile se Sat avesse rispettato gli impegni rispondendo in 15 giorni ai lavoratori che richiedevano un incontro; inoltre qualche faccia a faccia alla Provincia, con qualche spintone tra manifestanti e forze di polizia, ha prodotto contusioni ai danni dei manifestanti che chiedevano edifici scolastici in sicurezza, mentre a pochi metri di distanza manifestavano i dipendenti della Provincia contro lo smantellamento degli Enti e i tagli all’edilizia scolastica e alla manutenzione del territorio.
Nella giornata contro il Jobs Act e la legge di stabilità, per la difesa ed estensione dello Statuto dei lavoratori, parlare di ordine pubblico ci sembra strumentalmente funzionale alle politiche del Governo, che precarizzano le nostre vite e il nostro lavoro. Si torni a parlare dei problemi reali, senza trasformare la lotta sociale in questione di ordine pubblico”.

Condividi questo articolo

Lascia un commento