Scontro sull’esproprio di un terreno per il People Mover

TIRRENO PISA Pagina: IV

Scontro sull’esproprio di un terreno per il People Mover

II Comune offre 25 euro al metro, la società ne chiede 377 l’area è già occupata da un parcheggio, ricorso al Tar

L’esproprio di un terreno per la realizzazione dei lavori del People Mover diventa un caso. Lo scorso aprile, il Comune ha espropriato alcune aree sull’Aurelia dove è prevista la realizzazione di un parcheggio scambiatore a servizio della navetta elettrica.
Tra queste, anche un’area di circa 9mila metri quadri di proprietà della società Cancello Rosso srl, che aveva affittato i terreni ad un privato per la gestione di un parcheggio e dove dovrà sorgere la fermata intermedia del People Mover e il parcheggio scambiatore. Tra Palazzo Gambacorti e la Cancello Rosso si è aperta una controversia sulla stima del risarcimento: il Comune propone 25 euro a metro quadro, la società 377.
Una differenza enorme che la Cancello Rosso giustifica con la redditività che traeva dall’area. Questa è però solo una parte della vicenda. L’altra riguarda la regolarità dei lavori eseguiti per la realizzazione del parcheggio e le autorizzazioni necessarie per svolgere l’attività, iniziata nel 2011.
«In una relazione dell’avvocatura si legge che l’ufficio edilizia privata ha inviato una nota agli uffici controllo e urbanistica con cui comunica che “il parcheggio non era legittimo sotto il profilo urbanistico-edilizio in quanto la Dia presentata dalla società non aveva mai costituito valido titolo abilitativo ai fini della sua realizzazione” – si legge in una nota di Una città in comune-Prc, che ha sollevato la questione -. A questo si aggiunge che la documentazione presentata per i lavori era largamente carente, a partire dall’assenza del Durc. Il Comune non ha quindi rilasciato le autorizzazioni edilizie per fare un parcheggio» e chiesto alla società di rimuovere le opere realizzate. Il caso è finito davanti al Tar che lo scorso ottobre ha concesso la sospensiva chiesta dalla società e fissato l’udienza per il prossimo aprile. Un’altra relazione di Palazzo Gambacorti aggiunge però che «anche l’esercizio del parcheggio non risulta autorizzato».
Lavori e attività secondo il Comune sarebbero quindi illegittimi. Per la società si tratta invece «di cavilli che il Comune sta cercando per pagare l’area meno del suo valore». La società ha nominato un proprio perito di parte, il geometra Luca Paolo Titoni che spiega: «L’area è urbanisticamente definita a parcheggio e tutti i documenti per i lavori e l’attività sono stati regolarmente presentati».
Intanto Una città in comune chiede chiarimenti: «È evidente che qualcosa nel sistema dei controlli non ha funzionato». (d.r.)

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