SCUOLA AGAZZI: L’ASSESSORA CARDIA SI RIFIUTA DI VENIRE IN COMMISSIONE

Subito dopo avere appreso la notizia dai giornali delle chiusura della scuola Agazzi ci siamo attivati per avere un incontro in commissione culturale con l’Assessora Cardia per capire quali sono le motivazioni che hanno portato a tale scelta.
Una scelta di cui nessun consigliere, neppure quelli di maggioranza, era informato, non una parola in sede di approvazione del Bilancio (né in consiglio né in commissione), sede in cui ogni assessore è chiamato ad esprimersi oltre che sulle risorse a disposizione anche sulle scelte strategiche che un’amministrazione vuol portare avanti.
Dopo il Question Time presentato da Diritti in Comune abbiamo chiesto la convocazione dell’assessora in 3° Commissione chiedendole anche l’audizione del comitato di gestione della scuola. Abbiamo chiesto la convocazione con carattere di urgenza vista l’imminente scadenza delle iscrizioni.
Ci è stato risposto che l’Assessore che l’assessora è disponibile solo dal 1 di febbraio, quindi ad iscrizioni già chiuse e che comunque incontrerà sempre in quei giorni il comitato di gestione della scuola e i Sindacati e non meglio definite “altre realtà coinvolte”.
Lo riteniamo un fatto grave, non solo l’Assessora Cardia snobba la commissione e non ritiene utile un confronto con i consiglieri di maggioranza e di opposizione ma prende in giro anche i cittadini, i genitori e le insegnanti. A cosa può servire un confronto a giochi ormai chiusi?
E’ un atteggiamento grave di questa maggioranza che si conferma sempre più chiusa in se stessa, isolata dalle realtà cittadine e poco incline al confronto in ogni campo.
Una scelta incomprensibile anche alla luce dei numeri che interessano la scuola Agazzi.
Innegabili le ripercussioni negative legate sia all’interruzione dell’esperienza didattica, sia in merito ai servizi alle famiglie, tenuto conto che la scuola, soprattutto in quartieri periferici, costituisce un presidio essenziale di coesione sociale e centrale nei processi di riqualificazione urbana delle periferie.
Per è luogo scelto da molti “fuori sede” per studio, ricerca e lavoro. I servizi alle famiglie dovrebbero semmai essere potenziati anziché ridotti. Si è preferito un vigile ad un insegnante, una telecamera ad un progetto didattico, un’ordinanza all’investimento sulle future generazioni. Una logica di contrapposizione inspiegabile visto che grazie alle risorse straordinarie resesi improvvisamente disponibili non era necessario neppure scegliere. Allora significa che c’è una volontà politica chiara di colpire il settore della cultura e dell’educazione?
Chiediamo quindi al Sindaco di venire lui urgentemente in commissione la prossima settimana a riferire, mentre da parte nostra ci attiveremo in tutte le sedi perché la giunta torni indietro di questa decisione e la sezione venga riattivata per il prossimo anno scolastico.

Olivia Picchi vicepresidente 3° Commissione Consiliare Permanente – Gruppo PD
Francesco Auletta – Capogruppo Diritti in comune
Gabriele Amore – Capogruppo Movimento cinque stelle

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