Scuole, l’amianto sale in cattedra. Fuorilegge metà degli istituti censiti

sabato
19 maggio 2018
Testata:
QN
Pagina:
19
 

 

 

Toscana, dalla mappatura della Regione emerge una situazione molto grave

Lisa Ciardi
FIRENZE

TROPPE scuole toscane hanno ancora l’amianto e, soprattutto, sembrano non essersi preoccupate affatto di verificarne la presenza. Il dato emerge dallo studio condotto dalla Regione Toscana e presentato ieri insieme alle «Linee guida sull’amianto» che indicano come la materia dovrà essere trattata nei prossimi anni, elencando anche agevolazioni e incentivi per chi toglierà i pannelli. L’amianto, vietato in edilizia fin dal 1992, è stato usato per anni come isolante, ma anche per realizzare cassoni e coperture. Poi, appunto, è scattato lo stop, dopo che la ricerca scientifica ha dimostrato come le relative polveri, se respirate, possano causare gravi patologie: l’asbestosi, il mesotelioma pleurico, tumori e carcinomi. Ma il divieto di utilizzo non ha corrisposto a un obbligo di eliminazione dei pannelli presenti, che infatti sono rimasti anche in molti edifici pubblici. E se è vero che l’amianto può anche non essere pericoloso, fino a quando non inizia a deteriorarsi, gli anni passati dalla sua collocazione in scuole e ospedali (necessariamente prima del 1992) rendono difficile stare tranquilli. Così, la Regione ha organizzato una mappatura di tutti gli edifici con amianto, pubblici e privati, in collaborazione con il Lamma (per l’utilizzo e lo studio di foto aeree) e Arpat, elaborando anche un focus dedicato alle scuole. Ma solo per il 10% dei 2.654 edifici scolastici toscani (dato che include palestre e altri locali usati dagli studenti) sono arrivate risposte da Comuni, Province ed enti competenti. E i pochi dati non sono rassicuranti. Fra le 271 scuole che hanno fornito indicazioni alla Regione, ben 122 hanno tetti, cassoni o elementi in amianto. Quasi nella metà dei casi insomma, il vecchio eternit c’è ancora. Sempre secondo lo studio, fra il 2015 e il 2017, appena dieci istituti hanno tolto l’eternit. «Non sempre la presenza di amianto è sinonimo di pericolo – hanno commentato gli assessori regionali all’ambiente e alla salute, Federica Fratoni e Stefania Saccardi, presentando ieri lo studio e le linee guida – ma soprattutto negli edifici pubblici e nelle scuole vogliamo sollecitare e incentivare gli interventi di eliminazione e bonifica. Una prima risposta importante arriverà con il bando per l’efficientamento che si è chiuso a marzo e al quale hanno aderito circa un terzo dei Comuni toscani. Abbiamo avuto 300 richieste, stanziando 8 milioni di euro per edifici pubblici di vario tipo, scuole incluse, ma vogliamo andare avanti».

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