«Sedici archi a rischio crollo» Acquedotto sorvegliato speciale

NAZIONE PISA Pagina: 13

«Sedici archi a rischio crollo» Acquedotto sorvegliato speciale

MISURE di sicurezza immediate per l’acquedotto mediceo. Il complesso monumentale del XVII secolo rischia un cedimento strutturale che può coinvolgere un’ingente porzione della costruzione. Già da tempo, infatti, gli archi hanno manifestato una instabilità che si è aggravata nel tempo. Il peso dei pilastri ha comportato un eccessivo carico, che potrebbe comportare il collasso definitivo delle volte. Poco tempo fa l’amministrazione pisana è intervenuta sul tratto compreso tra via S. Elena e via dell’alberacccio (anche se nell’area sangiulianese la proprietà dell’acquedotto è del Comune di Pisa) per mettere in sicurezza il chilometro in pericolo.
L’OPERAZIONE, costata 86 mila euro, ha realizzato un sistema di contrappesi e ancoraggi per rimediare ai cedimenti. L’impianto, però, è provvisorio perché non garantisce una stabilità alla struttura. Il modo migliore per garantire la solidità dell’acquedotto sarebbe una sottofondazione, ma i lavori devono tenere in considerazione anche il cedimento del terreno. L’amministrazione ha, quindi, presentanto un progetto di recupero che prevede una spesa di oltre 2 milioni di euro, ma attualmente non ci sono fondi europei e il finanziamento deve trovare un canale diverso. «Purtroppo il patto di stabilità e i tagli agli enti locali limitano la spesa spiega Andrea Serfogli, assessore ai lavori pubblici di Pisa – è nostra intenzione creare un tavolo operativo con il Comune di San Giuliano Terme, la Soprintenza e il comitato «Salviamo l’acquedotto» in modo tale da risolvere la problematica». La struttura è stata, inoltre, oggetto di studio del dipartimento di ingegneria civile dell’Unipi che ha valutato il rischio crollo. Il gruppo di ricerca, diretto da Pietro Croce, ha individuato le porzioni di acquedotto più fragili e che necessitano maggiormente di lavori di restauro.

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