Sel va all ‘opposizione la la lo strappo non si ricuce

TIRRENO PISA Pagina: II

Sel va all ‘opposizione la la lo strappo non si ricuce

Dopo la fusione degli aeroporti toscani e le dimissioni di Danti da assessore Filippeschi (che prende per ora la delega alla cultura): scelta contraddittoria

Sel non torna indietro. Nessun ripensamento dopo le dimissioni di Dario Danti da assessore alla cultura: il parti Lo di Niki Vendola ha scelto di uscire dalla maggioranza di Palazzo Gambacorti. Lo ha annunciato, ieri pomeriggio, il sindaco Marco Filippeschi insieme ai rappresentanti di Lista Riformisti e della lista civica Per Pisa che sostengono la maggioranza. Inoltre – a dare l’annuncio – c’erano anche Andrea Ferrante e Franco Nocchi, rispettivamente segretario comunale e provinciale del Pd.
Il rapporto in giunta Pd-Sel è terminato con una serie di accuse che segnano quanto la battaglia politica ora e in vista delle regionali sarà dura. Dari o Danti viene accusato di «stile irriguardoso», «sconfessione del patto saldato con gli elettori», «disimpegno dalle responsabilità», «una forzatura ingiustificabile» e via dicendo.
Il sindaco Filippeschi, di fronte ai giornalisti, appare amareggiato, come la persona che tutto si aspettava meno che il professore del liceo chiamato a fare l’assessore gli sbattesse la porta in faccia. Danti, nella sua lettera di dimissioni, non ha mandato giù la volontà – infine – degli enti pubblici di approvare la nascita di Toscana Aeroporti spa. «Nelle dimissioni di
Danti – afferma Filippeschi non c’è né eroismo né coerenza. Le ragioni di merito che hanno portato alla fusione sono state tutte vagliate. Prima al consiglio dell’11 dicembre e poi il 5 febbraio lo stesso advisor ha spiegato i lati positivi dell’operazione. Se il ministro Lupi non avesse dato garanzie per la copertura finanziaria come aveva chiesto il consiglio comunale, sarei andato all’assemblea dei soci Sat e avrei votato contro. Invece, abbiamo avuto le garanzie chieste e anche Sel non ha mostrato la sua opposizione. Il rischio che abbiamo evitato era quello di rimanere confinati in una situazione di subalternià. E Sel – sottolinea il sindaco – ha approvato un mese fa il bilancio comunale, il più importante atto comunale. E mai da Danti è arrivata un’osservazione che facesse riferimento alla fusione. Se lo avessi saputo non due giorni fa, leggendola civetta del Tirreno, ma attraverso una serie di incontri, avrei fatto i miei passi verso Sel».
Il sindaco, tuttavia, afferma che negli ultimi giorni «Danti aveva manifestato le difficoltà di Sel sulla fusione degli aeroporti e avevo avuto delle interlocuzioni».
La maggioranza che sostiene Filippeschi , in una nota letta dallo stesso sindaco, sostiene che «le motivazioni (delle dimissioni) addotte appaiono quanto di più contraddittorio si possa leggere. Nulla si può obiettare e si obietta su un percorso e su scelte condivise e si dà un giudizio positivo sull’ operato dell’amministrazione comunale. Dunque far discendere la rottura di un accordo programmatico, validato dagli elettori pisani da giudizi di ordine nazionale e regionale, su scelte che non sono di competenza del Comune e che non hanno visto altra responsabilità del Comune che quella di una distinzione odi un’opposizione, appare una forzatura davvero ingiustificabile e lesiva dell’autonomia della città. Una forzatura che indebolisce Pisa in un frangente delicato, di riassetto dei poteri locali e di realizzazione di progetti di valore decisivo per il futuro della città e della Toscana costiera».
Nel corso dell’incontro, il sindaco parla di «cinismo politico» e l’accento cade su Enrico Rossi e le prossime elezioni regionali di maggio.
Sel avrebbe voluto rompere con il Pd in una città importante come Pisa per fare capire il suo orientamento alle regionali? Il dibattito è aperto come le voci che vorrebbero le dimissioni di Danti come un trampolino di lan cio per una candidatura alle regionali. Stanno così le cose? Abbiamo rivolto quest’ultima domanda al diretto interessato e in forma diretta.
«Ora sto facendo l’insegnante», risponde l’ex assessore il quale ieri mattina, a scuola, su sollecitazione degli studenti ha spiegato i motivi dele sue dimissioni. Poi, Danti aggiunge: «chi vuole screditare una coerenza politica con un ipotetico scambio di poltrone, pensi ai contenuti delle argomentazioni delle mie discussioni anziché essere strumentale e scorretto».
E, ieri, a niente è valsa anche la posizione dell’onorevole Paolo Fontanelli il quale aveva invitato Danti a fare un passo indietro perché «credo che sia sbagliato sovrapporre questioni politiche di carattere regionale con ruoli amministrativi diversi sul piano territoriale e delle funzioni».
E, infine, la posizione dell’onorevole Federico Gelli: «La scelta dell’assessore Danti di rassegnare le dimissioni al sindaco Filippeschi appare totalmente contraddittoria e soprattutto arriva in un momento nel quale sarebbe più opportuno aiutare la giunta e la città di Pisa».
Per ora il sindaco Filippeschi ha deciso di tenere per sè le deleghe che aveva Darlo Danti, a cominciare dalla cultura. Ma qualcosa già si muove per chi prenderà il posto di Danti. Sono diversi i nomi usciti, tutti dei Pd, però una decisione ancora non è stata presa. Tra le candidaturepossibili quelle dell’ex assessore alla cultura Silvia Panichi (nella foto) e di Alessandra Mazziotti, consigliere comunale e presidente della commissione cultura. Le dimissioni di Danti potrebbero però essere l’occasione per un rimpasto e allora l’elenco dei candidati potrebbe cambiare e allargarsi.

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