Sfratti: anche a Pisa una bomba sociale sta per esplodere. Martedì discussione in consiglio comunale per interventi urgenti

I recenti dati pubblicati dall’ISTAT ci parlano di 5,6 milioni di persone in povertà assoluta e 2,6 milioni di persone in povertà relativa. Gli effetti della crisi economica e sociale determinata dalla pandemia sono devastanti. A fronte di questa situazione la prima cosa che lo Stato e le Regioni dovrebbero garantire è il diritto ad un’abitazione sicura e decorosa a tutte le famiglie indigenti che non sono in grado di accedere alla proprietà o alla libera locazione di un’abitazione. Invece l’ANCI e i Comuni capofila dei Lode della Toscana, in un recente documento congiunto, propongono “di favorire il passaggio ad una cultura dell’alloggio popolare NON come soluzione permanente, ma circoscritta ad un periodo temporale transitorio, incentivando il passaggio ad un mercato della casa agevolato e/o privato tout court”, cercando di scaricare l’emergenza abitativa sul privato sociale e sulle agenzie casa, gestite con criteri privatistici basati sul guadagno.

Nonostante la richiesta da parte di tutte le Associazioni sindacali dell’inquilinato di prorogare l’esecuzione degli sfratti sino al 31 dicembre 2021 il prossimo 30 giugno scadrà il blocco degli sfratti e migliaia di famiglie rischiano di finire in mezzo alla strada vista l’assenza di politiche pubbliche adeguate per garantire il passaggio da casa a casa alle famiglie sfrattate. Anzi la Corte Costituzionale si è addirittura pronunciata ritenendo incostituzionale la proroga concessa sino al 30 giugno ! Gli interventi per contrastare gli effetti derivati dalla morosità incolpevole, spesso dovuta a perdita di lavoro causata dalla pandemia, sono stati e sono oggi ancor più inadeguati, con nessuna azione per calmierare gli affitti sul mercato privato.

Siamo di fronte una bomba sociale che sta per esplodere anche nella nostra città a meno che non vengano presi interventi urgenti e consistenti a livello comunale, regionale e nazionale.

Per questo martedì 29 giugno porteremo la questione in Consiglio comunale perché si chieda una proroga degli sfratti in quanto ad oggi non è garantito in alcun modo un passaggio da casa a casa. Occorrono risorse aggiuntive per il fondo di contributo agli affitti per far fronte al progressivo e significativo aumento delle richieste, evitando così una crescita esponenziale delle morosità incolpevoli.

Invece che speculazioni, come quella in corso sull’ex Distretto 42 e sulla ex Caserma Artale, servono politiche di rilancio della edilizia pubblica a partire dal recupero del patrimonio edilizio abitativo sfitto. In tutta Italia, come nella nostra città, vi sono migliaia e migliaia d’immobili lasciati nel degrado, che dovrebbero essere riqualificati per garantire il diritto all’abitare. A questo scopo chiediamo da parte delle Amministrazioni comunali l’individuazione degli immobili di proprietà pubblica inutilizzati e compatibili con finalità residenziali per poter agire sul bisogno della casa, anche utilizzando l’autorecupero previsto dalla L.R.T. n. 2/2019 senza causare ulteriori consumi di suolo e riutilizzando in tempi rapidi il patrimonio dismesso, evitando la sua alienazione a privati.

Chiediamo che il sindaco e la giunta attivino subito l’APES SpA affinché gli assegnatari di alloggi popolari in difficoltà economica causata dalla pandemia siano esonerati dal pagamento dei canoni di affitto fino a quando non abbiano recuperato il livello di reddito pre-emergenza, utilizzando il fondo sociale dell’art. 31 alimentato da entrate da canoni, elevando la quota prevista dal 3 al 10% e riservandolo solo per coprire le morosità incolpevoli di canoni e servizi.

Intervenire sull’attuale crisi abitativa, derivata dalla situazione pandemica, rappresenta una priorità: l’amministrazione comunale deve pertanto attivarsi, di concerto con la Prefettura, presso le rappresentanze dei proprietari di immobili e i sindacati degli inquilini per istituire un tavolo paritetico per ricontrattare i canoni di locazione e per calmierare i futuri canoni per tutti i nuclei che dimostrino una perdita di reddito collegata all’emergenza sanitaria.

Unione Inquilini Pisa
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

Condividi questo articolo

Lascia un commento