Sgomberi delle famiglie rom: i commenti delle forze politiche

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Sgomberi delle famiglie rom: i commenti delle forze politiche

Scatena reazioni contrastanti e diverse lo sgombero avvenuto ieri a Putignano di una famiglia bosniaca con quattro figli minori e con invalidità. Uno sgombero giustificato dall’amministrazione con l’argomento della legalità, dato che sul piccolo pezzo di terreno, legalmente acquistato dalla famiglia, erano state trovate delle roulotte considerate “abuso edilizio”.
A esprimere soddisfazione per l’iniziativa del Comune è Marco Biondi, presidente del Ctp 3, che scrive: “Le forze dell’ordine, compresa la Polizia Municipale, hanno ristabilito la legalità all’Immaginetta. La situazione dell’abuso edilizio dell’Immaginetta non è l’unica sul nostro territorio; pensiamo che questo sia un primo passo per intervenire sulle situazioni di irregolarità e abusi su cui il CPT 3 si occupa da giugno. Ci auguriamo che l’unità delle varie Forze dell’Ordine prosegua e sia presente con controlli e verifiche delle situazione nel territorio”.
Anche il circolo del Partito Democratico di Putignano – S.Ermete – Ospedaletto e Coltano esprime apprezzamento per l’operazione, definita “necessaria per ripristinare la legalità dopo gli abusi commessi. Questa operazione – scrive la segretaria del circolo Paola Balestri – non deve risultare un intervento spot, per questo continuiamo a chiedere alle istituzioni e alle forze dell’ordine di procedere con determinazione per superare le altre situazioni presenti”.
“La nostra posizione non è mai cambiata – aggiunge – sul tema della legalità, sicurezza e integrazione”, una posizione sintetizzata nel “superamento progressivo di tutte le situazioni abusive e una redistribuzione sostenibile su tutto il territorio provinciale e regionale delle situazioni di emergenze presenti”. Balestri se la prende quindi con gli esponenti della Lega Nord e mescola le emergenze profughi ai problemi sociali delle famiglia rom, chiedendo dove fossero “le forze politiche vicine al governo Berlusconi, quando qualche anno fa il Ministro Maroni voleva trasferire 2000 profughi a Coltano”. “Noi c’eravamo – dice – e la battaglia di civiltà fu vinta”.
La politica degli sgomberi è invece bocciata senza appello dalla lista civica Una città in Comune – Rifondazione Comunista, che torna sulle dichiarazioni dell’assessore Capuzzi di qualche giorno fa, commentando: “Ci sono affermazioni inquietanti non solo per la questione specifica dei rom a Pisa e lo sgombero del campo della Bigattiera, ma anche sul piano dei valori democratici di uguaglianza e solidarietà. Parole molto pericolose, frutto di pregiudizi molto profondi e radicati, pronunciate sull’onda emotiva del razzismo ormai conclamato e spesso rivendicato con orgoglio che riguarda rom e migranti sia a livello locale che nazionale”.
Una città in Comune si sofferma poi sulla situazione della Bigattiera, dove si attende un imponente e imminente sgombero: “Un bel regalo di Natale per gli abitanti della Bigattiera che verranno messi sulla strada in beve tempo senza la garanzia di un altro luogo dove andare che ovviamente per quasi tutti loro non può essere la patria di origine, Serbia o Montenegro che sia, perché, profughi in fuga dalla guerra nell’ex Jugoslavia, dopo vent’anni non saprebbero più dove andare, non avendo più niente e nessuno in quei paesi che, fra l’altro, giuridicamente li considererebbero immigrati irregolari o, peggio, clandestini”.
Definiscono quindi un “fatto ignobile”, l’argomento usato dall’assessore Capuzzi con cui ha legato la permanenza in città ad un “merito”. “Legare il godimento dei diritti ad un non ben definito merito”, dice Una città in comune, “come se gli esseri umani avessero diritto di esistere e di godere dei diritti universali solo se qualcuno li giudica meritevoli di vivere”.
Al di là di meriti reali o presunti, considerata la solerzia e il grande dispiegamento di forze dell’ordine utilizzato ieri, c’è da aspettarsi la stessa prontezza per gli altri casi di abusi edilizi presenti in città, anche a opera di italiani, come i tanti abusi presenti lungo il Litorale che hanno permesso agli esercenti di utilizzare le dune e il paesaggio per i propri scopi commerciali. O come quello nel campo proprio a fianco di quello della famiglia sgomberata, che ieri ci ha mostrato un vigile urbano.

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