Sgomberi e minacce: l’unica politica attuata dall’amministrazione comunale pisana verso i Rom

Nell’intervista concessa alla stampa locale dall’Assessore alle politiche sociali del Comune di Pisa, Sandra Capuzzi, ci sono affermazioni inquietanti non solo per la questione specifica dei rom a Pisa e lo sgombero del campo della Bigattiera, ma anche sul piano dei valori democratici di uguaglianza e solidarietà. Parole molto pericolose, frutto di pregiudizi molto profondi e radicati, pronunciate sull’onda emotiva del razzismo ormai conclamato e spesso rivendicato con orgoglio che riguarda rom e migranti sia a livello locale che nazionale.

Molte sono le cose che colpiscono in questa intervista. Intanto il tono “duro”, “poliziottesco”, in linea con la moda linguistica del momento dettata dalla rincorsa al consenso rozzo e volgare di personaggi come Matteo Salvini o Mario Borghezio.

Termineremo lo sgombero della Bigattiera “entro la fine di dicembre”, afferma Capuzzi. Un bel regalo di Natale per gli abitanti della Bigattiera che verranno messi sulla strada in beve tempo senza la garanzia di un altro luogo dove andare che ovviamente per quasi tutti loro non può essere la patria di origine, Serbia o Montenegro che sia, perchè, profughi in fuga dalla guerra nell’ex Jugoslavia, dopo vent’anni non saprebbero più dove andare, non avendo più niente e nessuno in quei paesi che, fra l’altro, giuridicamente li considererebbero immigrati irregolari o, peggio, clandestini. Ma Capuzzi afferma che gli “extracomunitari” saranno espulsi, anche se si tratta di gente fuggita da una guerra vent’anni fa e con bambini e adolescenti che sono nati e cresciuti qui. E poi il fatto ignobile, rivendicato da Capuzzi, di legare il godimento dei diritti ad un non ben definito merito. Come se gli esseri umani avessero diritto di esistere e di godere dei diritti universali solo se qualcuno li giudica meritevoli di vivere.

Lo sgombero della Bigattiera va quindi fatto ad ogni costo, fa capire Capuzzi, anche se, con una giravolta linguistica spericolata afferma che “a chi ci chiede di fare sgomberi continui, rispondiamo che non servono a nulla, perché se li cacci via da un posto, ne trovano un altro”. Quindi che senso ha questo sgombero inutile e crudele?

Poi l’attacco a freddo contro le associazioni che lavorano in progetti di integrazione sociale e scolastica con la popolazione rom, spesso senza incassare un euro di fondi pubblici e magari osteggiati dalle amministrazioni locali.“Dalle associazioni non ho ricevuto un solo progetto. Dovrebbero piuttosto aiutarli a sviluppare autonomia, svincolarli dalla logica dell’assistenza”. Una logica dell’assistenza che, al contrario di quello che pensa Capuzzi, non viene affatto sostenuta dalle associazioni, ma semmai dalle amministrazioni locali e, come emerge dalla recente inchiesta romana, giova più alla criminalità organizzata ed agli amministratori corrotti che alle popolazioni rom. Quindi di cosa parla l’assessore quando attacca Città sottili, uno dei pochi progetti dignitosi realizzati dall’amministrazione pisana a favore dell’integrazione della popolazione rom?

Ma è sul principio di uguaglianza che Capuzzi dà il meglio (o il peggio) di sé, quando afferma che “l’obiettivo (dell’amministrazione pisana, ndr.) è smantellare i campi abusivi e dare una possibilità a chi se la merita. E’ finita l’era dei soldi a pioggia per tutti. Non possiamo continuare a credere che siamo tutti uguali. Non siamo tutti sullo stesso piano, perché chi sbaglia deve pagare”. Un’affermazione che sbriciola decenni di civiltà giuridica, principi di uguaglianza e  valori di solidarietà, oltre al senso del ridicolo, alla luce dei recenti fatti di cronaca. A parte il fatto che non si capisce come Capuzzi intenda portare i rom residenti a Pisa da 800 a 400: fucilandoli, deportandoli? E poi “basta con i soldi a pioggia” cosa vuol dire? Le associazioni che lavorano con la popolazione rom sono le meno sostenute in assoluto dalle amministrazioni locali che cercano Se c’è chi spende male i pochi soldi dedicati a questo settore forse è meglio che Capuzzi guardi all’interno del suo stesso partito. sempre di investire il meno possibile su questo settore per ragioni di consenso elettorale. Certo i rom non li hanno visti e nemmeno le associazioni di volontariato.

foto: paginaQ

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