Sì alla ripubblicizzazione dell’acqua, No alla Multiutility dei profitti

Siamo totalmente contrari all’accordo tra i Comuni di Prato, Firenze ed Empoli per la creazione di una Multi-utility Toscana. Si tratta dell’ennesima scelta che il centro-sinistra prende nella nostra Regione contro quanto sancito dal referendum sulla ripubblicizzazione dell’acqua nel 2011, svendendo un bene comune in nome dei profitti privati.

L’intreccio tra il Pd e i colossi del settore prova così a trovare una nuova concretizzazione con un progetto che nulla ha a che vedere con quegli interventi che sarebbero necessari: dall’ abbassando delle tariffe agli interventi per migliorare la rete idrica, la rete fognaria ed il servizio di depurazione, ma che mette al centro i profitti dentro un percorso antidemocratico, che serve solo a rafforzare solo chi è già forte.

Le esperienze pubblico-private già presenti da anni in Toscana non hanno assolutamente contribuito a migliorare la situazione, anzi hanno costituito un aggravio sui bilanci familiari e sullo stato della rete idrica: infatti negli ultimi 10 anni abbiamo assistito ad un aumento medio della tariffa del 60% a livello regionale, dove si pagano 688 Euro contro i 434 della media nazionale (dati report Cittadinanzattiva), a fronte di una perdita media regionale del 39%.
A livello locale, un esempio su tutti è la zona di Pisa servita da Acque SpA: dal 2010 la tariffa media è passata da 428 a 740 Euro del 2019, le perdite della rete sono migliorate solo del 2% marcando uno spreco del 32% dell’acqua immessa in rete e la capacità di depurazione è peggiorata scendendo dall’85 and 80% (Dati Rapporto Ecosistema urbano Legambiente 2020).

Nel 2011 la maggioranza degli italiani si era espressa affinché l’acqua ed altri beni e servizi non avessero rilevanza economica, ora l’obiettivo con questa Multiutility è di entrare in borsa con tutto ciò che di negativo questo comporta in materia di difesa e priorità degli interessi pubblici e collettivi, di trasparenza e partecipazione democratica, anche da parte degli stessi Comuni.

A proposito c’è da ricordare che solo il 19 Novembre, l’assemblea dei comuni dell’Autorità idrica Toscana si era espressa all’unanimità contro il progetto del maxi gestore unico regionale, che nella sostanza avrebbe effetti analoghi all’operazione che si tenta di fare con la multiutility.

Da parte nostra presenteremo una mozione con cui chiediamo che il Consiglio comunale di Pisa si esprima con chiarezza e forza contro questa proposta, avviando un percorso con tutti gli altri comuni per finanziare uno studio per una vera ripubblicizzazione del servizio come previsto dal referendum del 2011.

Una città in comune

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