Sì alla ristrutturazione dell’Arena Garibaldi, no alla variante imposta dalla maggioranza

Rivendichiamo il nostro sostegno all’idea di ristrutturare l’Arena Garibaldi, ma per obiettivi di pubblica utilità: dotare la città di uno stadio sicuro e funzionale; riqualificare il quartiere di Porta a Lucca che, nelle giornate di eventi sportivi, vive un vero e proprio stato d’assedio. Il problema è che la variante urbanistica imposta dalla maggioranza a guida leghista non risponde a questi obiettivi di pubblica utilità e crea, anzi, ulteriori criticità e rischi per il futuro dello stadio.

La variante cancella la previsione della moschea a Porta a Lucca e trasforma quell’area in parcheggi. Ieri abbiamo dimostrato che questa decisione è strumentale: il nostro emendamento, che chiedeva lo stralcio di quest’area dalla variante, ha avuto il parere favorevole degli uffici tecnici del Comune, perché quei parcheggi non sono in alcun modo indispensabili per il nuovo stadio. Si tratta di una scelta che viola la Costituzione, l’ultimo passaggio della campagna anti-Islam della Lega in città.

La variante prevede la realizzazione di una media struttura commerciale che nulla ha a che vedere con l’impianto sportivo. In città in questi anni sono aumentati gli spazi di questo tipo (come il Lidl sull’Aurelia e il Penny market a Cisanello). Porta a Lucca non he ha bisogno. E in assenza del piano economico-finanziario, non è neanche possibile valutare se e quanto la realizzazione di questa struttura commerciale sia davvero necessaria per la sostenibilità del progetto di ristrutturazione.

L’unica risposta che viene data dalla variante al problema del traffico nel quartiere in occasione degli eventi sportivi è la cementificazione delle poche aree verdi e libere rimaste nella zona per realizzare parcheggi. La vera sfida, per noi, è quella di investire su una mobilità alternativa alla macchina, centrata sull’uso di mezzi pubblici, della bici, e sull’andare a piedi, in un’area liberata quanto più possibile dalle autovetture.

Diritti in Comune (Una città in comune, Rifondazione Comunista, Pisa Possibile)

 

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