Società della Salute: richiesto intervento del Prefetto per mancato invio della documentazione sui tagli ai servizi e sul bilancio consuntivo

Nella giornata di oggi abbiamo inviato alla Prefettura di Pisa la richiesta di intervenire presso la Società della Salute per la ripetuta violazione della normativa riguardante l’accesso agli atti da parte dei consiglieri comunali.

Infatti son passati ben oltre i 30 giorni previsti dalla legge da quando il nostro gruppo consiliare ha richiesto alla SdS sia la documentazione relativa al taglio dei servizi sia la corrispondenza con la quale la stessa SdS ha richiesto alla Regione Toscana nello scorso giugno la possibilità di avere un rinvio per l’approvazione del bilancio consuntivo.

A queste nostre domande, nonostante anche i formali solleciti inviati dopo i trenta giorni, la SdS non ha mai risposto né ha inviato la documentazione richiesta.

Si tratta di un fatto inaccettabile ma ancor più inammissibile vista la grave situazione di bilancio in cui versa la SdS e su cui tutti volutamente tacciono evitando di rispondere alle nostre domande.

Da maggio, infatti, denunciamo nel più totale silenzio del centrodestra e del centrosinistra, e di tutti i sindaci del Consorzio a partire dal sindaco Conti, l’emergenza del bilancio della SdS.

Ad oggi, in maniera del tutto anomala e non spiegabile, la SdS non ha ancora approvato il bilancio consuntivo; eppure la Direttrice della SdS ha riferito in Commissione a giugno che la perdita si aggira intorno a 1 milione e 400000 euro, con la speranza di ridurla a 800-900 mila euro.

Ma non è la sola anomalia, e da qui le nostre richieste di accesso agli atti. Infatti la stessa Direttrice della SdS in Commissione a giugno aveva escluso categoricamente l’applicazione di tagli lineari per garantire la sostenibilità del bilancio riservandosi di fornire informazioni più certe circa il disavanzo reale, ad oggi mai arrivate.

Purtroppo e incredibilmente la realtà è diversa da quella descritta in Commissione dalla dottoressa Laddaga. Infatti i tagli lineari decisi dalla Assemblea dei soci in occasione dell’approvazione del bilancio preventivo, ovvero dai Comuni, ci sono stati eccome e sono stati già applicati. A metterlo per iscritto, allegando i tagli dei budget, è la precedente Direttrice della SdS. Infatti in una nota di precisazioni inviata alla Commissione consiliare il 12 luglio scorso, la dott.ssa Ghilli ha ricordato che per evitare una possibile perdita di esercizio aveva indicato quale soluzione l’aumento progressivo della quota capitaria da parte dei comuni fino a raggiungere per step i 34 euro pro capite. Purtroppo questa proposta non è stata accolta dagli organi di Governo e l’Assemblea dei Sindaci ha deliberato in via definitiva scegliendo di operare con un taglio lineare del 10% di tutti i servizi tagliabili: i contributi alle persone vulnerabili ( anziani, disabili, povertà e minori) e tutti i servizi dati in affidamento.

Oltre tutto, gli organi di Governo sapevano da tempo di questa situazione di crisi del bilancio e della necessità di aumentare la quota capitaria, evidenzia nella nota la ex- Direttrice, perché questa situazione è stata formalmente comunicata dal 2021 come scritto negli atti depositati.

Nonostante questo, in attesa di prendere visione del bilancio consuntivo, ad oggi ancora non pervenuto, saremo davanti a un buco che dovrebbe riguardare un disavanzo di oltre un milione di euro.

A fronte di una situazione simile in cui a pagare in termini di servizi sono le cittadine e i cittadini più fragili non è ammissibile che non ci vengano forniti tutti i documenti richiesti.

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