Sosteniamo lo sciopero dei rider: non ordiniamo. Il Comune attui il protocollo per la loro tutela come richiesto dal Consiglio comunale

Oggi 26 marzo, a seguito di una partecipatissima assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della Rete Rider per i diritti, si terrà lo sciopero delle e dei rider, con un blocco del servizio di food delibery in tutto il Paese.

Si tratta di una importantissima giornata di mobilitazione che segue quella della catena Amazon, e che si unisce a quelle in corso del mondo della scuola, dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo.

Grazie alle lotte di questi mesi e alle denunce sulle condizioni insopportabili in cui i rider operano, nelle scorse settimane l’inchiesta della Procura di Milano ha portato alla richiesta di assunzione di oltre 60.000 rider: un precedente rilevante ed inedito.

In questo anno di pandemia i rider non si sono fermati, anzi sono stati equiparati a lavoratori essenziali nell’emergenza sanitaria, senza però vedersi riconosciuto alcun diritto e nessuna tutela e sicurezza nello svolgimento del loro lavoro, sempre più esposti al virus e al contagio.

Proprio su questo ultimo punto il 27 novembre scorso, con voto unanime, il Consiglio comunale di Pisa ha approvato una nostra mozione che impegnava la Giunta ad attivare un protocollo con la ASL affinché venissero eseguiti screening Covid-19 ai rider, al fine di garantire condizioni di tutela e sicurezza sia ai lavoratori che ai consumatori.

Ad oggi invece la Giunta Conti sta contravvenendo a quanto deliberato unanimemente dal Consiglio comunale, non avendo avvitato alcun contatto con la ASL per gli screening ai rider, invocando presunte difficoltà di “individuare l’interlocutore/associazione di categoria che possa adeguatamente rappresentare le loro istanze”.

Una risposta che è una presa in giro. È infatti il Comune che si è assunto l’obbligo di garantire condizioni di tutela e sicurezza ai lavoratori, indipendentemente dalla loro iscrizione o meno a sindacati ed è il Comune stesso che si deve assicurare che tutti i rider, a prescindere dalla loro forma contrattuale o dalla piattaforma per cui lavorano, siano messi nelle condizioni di poter effettuare lo screening, così come deliberato all’unanimità dal Consiglio comunale.

Da parte nostra condividiamo pienamente le richieste di questo sciopero: giustizia, un trattamento dignitoso a partire dal riconoscimento di istituti contrattuali fondamentali come la malattia, le ferie, il congedo parentale, la paga oraria che liberi dal ricatto del cottimo, il TFR, un monte ore minimo garantito, i diritti sindacali.

Per questo invitiamo tutte e tutti ad astenersi dal consumo non utilizzando servizi di consegna a domicilio tramite ap e appoggiare così lo sciopero dei rider. Si tratta di una pratica che già nei giorni scorsi ha funzionato per sostenere lo sciopero dei corrieri di Amazon.

Unire queste lotte degli invisibili della gig economia e di queste nuove forme dello sfruttamento da parte di aziende che durante la pandemia stanno facendo superprofitti, è oggi più importante che mai. La loro lotta è la lotta di tutte e tutti noi contro un modello che si fonda sempre più sul precariato generalizzato, la ricattabilità, e la cancellazione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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