Sosteniamo lo sciopero #stopconsegne e #redditodiquarantena dei riders

In queste settimane di drammatica emergenza sanitaria le restrizioni del governo impongono a tutti di uscire di casa solo per necessità e i lavoratori di tutta Italia si dovrebbero fermare o utilizzare lo smart working, anche se in molti, troppi casi non è così. Infatti una categoria di lavoratori, praticamente invisibile, è chiamata ad uscire di casa e continua a lavorare per le strade, nonostante non presti un servizio pubblico essenziale: i riders e i fattorini.

I sindacati dei fattorini in questi giorni si sono organizzati e hanno lanciato uno sciopero e una campagna nazionale in cui chiedono da un lato ai colleghi e alle colleghe di fermarsi, di scioperare e di non fare le consegne, dall’altro un atto di responsabilità da parte dei consumatori col boicottaggio delle grandi piattaforme di delivery. Queste lavoratrici e questi lavoratori sono sfruttati, non hanno un contratto regolare, zero tutele, zero sicurezza. La paga è a cottimo: più consegne fai, più ti pagano e viceversa. Non andare a lavoro o fare una consegna in ritardo può significare la perdita del lavoro, che per alcuni è anche l’unica magra forma di sostentamento.

Perché scioperano? Perché “una pizza non vale il rischio”: la salute viene prima di ogni cosa. Perché il ricatto implicito è o il lavoro o il rischio del contagio (di contagiare ed essere contagiati). Quindi, mentre il resto della popolazione può (e deve) restare a casa, vengono mandati in giro i fattorini senza che l’azienda metta a loro disposizione neanche il minimo per la loro sicurezza, neanche mascherina e guanti. Se li vogliono devono comprarseli da soli.

Il tutto sotto l’indifferenza del governo e degli amministratori locali che si preoccupano di assicurare agevolazioni e sostegni esclusivamente ai commercianti e ai ristoratori. Nessuna attenzione per riders o fattorini. Per questo condanniamo le parole dell’assessore al commercio Pesciatini, che invita i cittadini a farsi portare la cena a domicilio, evidentemente noncurante di tutte le problematiche legate alle condizioni dei fattorini. Perciò in questi giorni siamo di fronte ad una situazione contraddittoria: per certi versi nel bel mezzo dell’emergenza ci affidiamo a questa categoria di lavoratori, nel frattempo però non ci preoccupiamo delle loro condizioni lavorative e di salute.

I riders sono da tempo in attesa di un tavolo di trattative col governo e le piattaforme di delivery per chiedere un contratto. Oggi più che mai chiedono tutele e sicurezza, l’accesso agli ammortizzatori sociali e agli strumenti di sostegno al reddito. E noi siamo con loro. Per questo abbiamo deciso di presentare in consiglio comunale una mozione a sostegno del loro sciopero.

Una città in comune

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