Esprimiamo la nostra solidarietà agli studenti universitari che in questi mesi stanno portando avanti in città una importante battaglia sulla questione del diritto alla casa ed in particolare il diritto all’alloggio. Ad oggi sono 1.523 i posti letto messi a disposizione dall’Agenzia regionale per il diritto allo studio (Dsu) nell’anno accademico 2013-14, ma a Pisa gli iscritti che ne avrebbero diritto sono 3.020. Le case e gli alloggi ci sono, ma vengono lasciati vuoti, favorendo il mercato nero degli affitti e le svendite da parte degli enti pubblici. Sono decine e decine gli immobili di proprietà pubblica lasciati vuoti, a disposizione per essere svenduti all’interno dei piani di alienazione, per fare cassa e non per garantire diritti. Questo è il problema di questa città. Stiamo parlando di immobili che potrebbero essere facilmente riutilizzati a fini sociali e abitativi. La lista è lunga: dal Fossabanda, a via da Buti fino alla Mattonaia.
Da mesi stiamo facendo una battaglia dentro e fuori le istituzioni, con movimenti e associazioni studentesche, perchè si renda agibile e fruibile questo patrimonio comune. Oggi Il Rettore chiede la convocazione della CUT. La settimana scorsa abbiamo fatto una comunicazione in consiglio comunale dal titolo: “Cut, chi era costei?”, mettendo in evidenza come in un anno la Conferenza Università Territorio sia stata convocata una sola volta ad ottobre 2013, dove fu ricevuta proprio una delegazione dello studentato autogestito già sotto sgombero. Ripetute da allora sono state le nostre richieste di convocazione al Sindaco e all’assessore Danti, senza mai ricevere risposta.
Questa continua rimozione del confronto ha come prima conseguenza la nascita di nuove emergenze. I problemi vanno affrontati con discussioni pubbliche, questa ne è l’ennesima dimostrazione.