Sul caso ex Stallette consiglieri informati ma anche “silenziati”

TIRRENO PISA Pagina: III

Sul caso ex Stallette consiglieri informati ma anche “silenziati”

Relazione sul cantiere, vincolo di segretezza sui contenuti Nomi ed eventuali responsabilità alla base dei nuovi costi

Informati di sicuro. Obbligati al silenzio su quello di cui sono venuti a conoscenza magari non se lo aspettavano.
Quando ieri pomeriggio i consiglieri comunali hanno ricevuto la relazione degli uffici comunali sul caso delle ex Stallette, la sorpresa più grande non è stato il contenuto del documento, ma la richiesta di firmare un foglio che li vincola alla segretezza e alla tutela della riservatezza dell’atto partorito da Palazzo Gambacorti per mettere in fila le vicissitudini del cantiere.
C’è chi si affiderà a un avvocato per spulciare la relazione, di una cinquantina di pagine, a caccia di eventuali responsabilità penali. E anche chi si appellerà alla prefettura per chiedere di essere “sciolto” dal vincolo di segretezza imposto dal Comune all’atto di distribuire il fascicolo sul caso che sta tenendo banco da settimane.
«Non è un atto segreto, ma contiene elementi di riservatezza che non possono essere divulgati» chiosa l’assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Serfogli. Il responsabile unico del procedimento, l’ingegner Michele Aie] lo, ha redatto il documento che nel corso del consiglio comunale è stato consegnato ai membri dell’assemblea consiliare che hanno fatto richiesta.
L’ipotesi che prende corpo, con i passaggi dell’appalto da 2,6 milioni di euro e i nomi di chi lo ha seguito nel ruolo di controllo sul fronte comunale, è che all’epoca dei lavori svolti dalla ditta Rota – revocata nell’incarico dall’almninistrazione e che ha chiesto il concordato preventivo – siano stati pagati gli stati di avanzamento dei lavori senza controllare se fossero stato effettivamente realizzati. Ecco allora che al momento di affidare la prosecuzione del cantiere a una nuova impresa, sarebbero emerse opere considerate concluse, ma di fatto non terminate. Integrazioni al progetto originario o interventi per coprire le lacune passate sotto silenzio sulla scrivania di chi doveva vigilare e ha firmato le liquidazioni degli stati di avanzamento senza averne verificato l’esecuzione? Di sicuro ora vanno trovati ulteriori 490mila euro per proseguire con il cantiere e chiuderlo nei tempi stabiliti (30 ottobre 2015): il rischio è di dover restituire il contributo concesso dalla Regione.

Pietro Barghigiani

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