Sulla partecipazione una destra senza idee prova il colpo di mano

Sugli istituti della partecipazione non siamo disponibili a colpi di mano da parte della giunta e della maggioranza.

In questi tre anni la giunta ha preso decisioni senza mai ascoltare e confrontarsi con i cittadini, e arrivando in alcuni a scelte assunte a dare colpe ad altri (da ultimo la questione antenne, il doppio senso in via Cattaneo, importanti delibere urbanistiche e sulla mobilità).

Solo dopo una nostra diffida protocollata quasi un mese fa e vicini al commissariamento ad acta da parte del Prefetto in virtù della inadempienza statutaria relativa ai Consigli territoriali di partecipazione, e dopo aver cercato ogni alchimia possibile per avere le maggioranze nei consigli di partecipazione e aver detto in campagna elettorale che li avrebbero resi elettivi e rappresentativi dei comitati e delle associazioni, si vuole procedere a modificare in fretta e furia, con grande imbarazzo tra il sindaco e i suoi assessori, il programma di mandato per evitare il commissariamento e fare una finta partecipazione per costruirsi solo strumenti di consenso.

Pur avendo tra noi idee e proposte differenti sull’argomento, da due anni chiediamo che l’argomento della partecipazione e delle forme comunali in cui questa si articola, a partire proprio dalla questione dei Consigli territoriali di partecipazione, venga discusso in consiglio comunale.

Il confronto è la base della partecipazione. Invece la giunta si è sempre opposta a questa richiesta in quanto la maggioranza è stata sempre divisa, e il balletto di proposte e controproposte mai però formalizzate ne è stata la dimostrazione.

La modifica del programma di mandato sulla questione della partecipazione, dopo due anni dalle elezioni, alla luce della mancanza di qualsiasi visione su un tema così importante, è tragicomico e grave quasi quanto l’eventuale commissariamento. Il rischio concreto è ancora una volta che non si discuta e che soprattutto non si apra un confronto con la città procedendo a tappe forzate sulla base non di una proposta incentrata sul merito del tema ma solo sugli equilibri interni alla maggioranza e su qualche posto da assegnare per levare i mal di pancia.

Abbiamo quindi chiesto che si faccia un consiglio comunale urgente sulla questione degli istituti partecipativi e che si renda pubblico il dibattito senza forzature, ma avviando un vero processo di partecipazione nei quartieri, nei comitati, tra le associazioni.

Ciccio Auletta – Diritti in comune: Una città in comune, Rifondazione comunista, Pisa Possibile
Matteo Trapani: Partito Democratico
Antonio Veronese: Patto Civico
Gabriele Amore: Movimento 5 Stelle

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