Tagli ai Comuni per 250 milioni l’anno a fronte di una nuova base militare da oltre mezzo miliardo: il Sindaco in audizione in Commissione su nostra richiesta

Il Governo Meloni infierisce ancora una volta contro i Comuni riducendo le risorse, in piena continuità con le scelte fatte negli anni precedenti dai governi di centrodestra e centrosinistra.

Si prevede, infatti, la consistente riduzione di 250 milioni di euro all’anno ai Comuni e alle province fino al 2028, con un taglio complessivo di 1 miliardo e 250000 euro. E, come se non bastasse, l’esecutivo ha confermato un ulteriore taglio, per i prossimi cinque anni, ai Comuni più grandi e organizzati che hanno ricevuto più fondi dal PNRR. In Toscana, ad esempio, i tagli previsti dalla «spending review» di Meloni ammontano a quasi 20 milioni di euro; nel caso specifico del Comune di Pisa, ad oggi ancora non confermato dalla Giunta Conti, si tratterebbe di un taglio di circa 450 mila euro. Senza dimenticare che in questi anni, a seguito di un provvedimento del Ministro Salvini, è stato azzerato il fondo per la morosità incolpevole e abolito il reddito di cittadinanza, scaricando sui Comuni l’onere di far fronte con risorse proprie al crescente disagio sociale e abitativo.

Per queste ragioni abbiamo depositato urgentemente nelle scorse settimane un argomento in Quarta Commissione Consiliare sui tagli che colpiranno il nostro comune per capire quale sarà l’importo definitivo e quali servizi o opere saranno tagliati. Il prossimo martedì 16 luglio, finalmente, alle ore 17 in Commissione il Sindaco e il dirigente competente verranno in audizione.

Da sempre ci siamo opposti alle politiche di austerity e di rigore di bilancio e contro i tagli agli enti locali che, espropriando le comunità territoriali dei servizi essenziali, dei beni comuni, dei servizi pubblici locali e della democrazia di prossimità, impediscono ai Comuni di svolgere il proprio ruolo istituzionale.

Negli ultimi vent’anni, attraverso politiche rigoristiche e neoliberiste, i trasferimenti di denaro pubblico verso i Comuni sono stati ridotti del 50%, nel nome della fantomatica riduzione del debito pubblico. Debito pubblico sul quale i debiti dei Comuni pesano in maniera assolutamente residuale, tra il 4 e il 5%. Con lo stesso pretesto della riduzione del debito i Comuni sono stati attraversati da un’ondata selvaggia di privatizzazioni che ne ha snaturato la funzione istituzionale per favorire le concentrazioni bancarie e le multinazionali delle Multiutility.

A ciò si aggiunga che anche in presenza di tagli i Comuni dovrebbero scegliere di destinare le risorse disponibili in servizi essenziali per i cittadini e non disperderle in bonus o per spese di immagine e propaganda.

Da Berlusconi in poi tutti i Governi hanno usato gli Enti locali come bancomat con la conseguenza che, con i bilanci in sofferenza, i Comuni non assumono nuovo personale ma ricorrono alle esternalizzazioni, agli appalti, ai tagli ai servizi, alla svendita del patrimonio pubblico.

Mentre svuota i bilanci dei Comuni, il Governo alimenta una economia di guerra, come dimostra l’aumento della spesa militare. A Pisa la scelta della guerra è bipartisan: centrodestra e centrosinistra sono concordi nel voler realizzare una nuova base militare nel Parco di San Rossore e a Pontedera con un investimento, voluto dal Governo, di oltre mezzo miliardo di euro, risorse rubate ai Comuni per le vere priorità del nostro paese: scuola, lavoro, casa, servizi, transizione ecologica.

Occorre che i Comuni siano i primi a rifiutare la logica di militarizzazione del territorio e di finanziamento all’industria bellica. Facciamo un appello a tutti i sindaci per intraprendere una iniziativa forte e clamorosa a tutela delle cittadine e dei cittadini reclamando che le risorse del PNRR e del Fondo di coesione sociale siano usate e anzi aumentate per rispondere a coloro che sono colpiti dalla crisi economica e sociale. L’alternativa è tra sostenere una economia di pace o una economia di guerra, fra la partecipazione e la democrazia o l’imposizione dall’alto e il segreto militare.

Rilanciamo in tutta Italia una grande campagna municipalista contro i tagli ai Comuni, per il disarmo e la pace.

Una città in comune – Rifondazione Comunista

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