Tagli alla spesa corrente dei Comuni: i dati su Pisa, mentre il Governo stanzia mezzo miliardo per la nuova base

Il Governo Meloni infierisce ancora una volta contro i Comuni riducendo le risorse, in piena continuità con le scelte fatte negli anni precedenti dai governi di centrodestra e centrosinistra.

Si prevede, infatti, la consistente riduzione di 250 milioni di euro all’anno ai Comuni e alle province fino al 2028, con un taglio complessivo di 1 miliardo e 250000 euro. In Toscana, ad esempio, i tagli previsti dalla «spending review» di Meloni ammontano a quasi 20 milioni di euro Si tratta ancora una volta di un attacco diretto ai diritti dei cittadini e delle cittadini e ai servizi.

Come emerso nella seduta della Quarta Commissione svoltasi negli scorsi giorni su nostra richiesta di audizione dell’assessore Latrofa, i tagli colpiranno direttamente la spesa corrente e non gli investimenti. Nel caso di Pisa si parla, complessivamente tra tagli e compensazioni, legati ancora ai rimborsi del Covid, di quasi 180 mila euro sulla spesa corrente nel 2024, e occorrerà sapere su quali settori la Giunta Conti vorrà intervenire.

L’Assessore, lanciandodi in una difesa d’ufficio insostenbile del suo Governo, ha dichiarato che tale cifra è “minima” rispetto al bilancio complessivo dell’Ente. Una dichiarazione che dimostra l’accettazione del principio dei tagli ( previsti fino al 2028) della spesa corrente, cioè della costante e progressiva riduzione dei servizi e delle necessarie assunzioni del personale: la ormai nota conseguenza è il ricorso alle esternalizzazioni, agli appalti, alla svendita del patrimonio pubblico.

Da sempre ci siamo opposti alle politiche di austerity e di rigore di bilancio e contro i tagli agli enti locali che, espropriando le comunità territoriali dei servizi essenziali, dei beni comuni, dei servizi pubblici locali e della democrazia di prossimità, impediscono ai Comuni di svolgere il proprio ruolo istituzionale.

Mentre si svuota i bilanci dei Comuni, il Governo alimenta una economia di guerra, come dimostra l’aumento della spesa militare. A Pisa la scelta della guerra è bipartisan: centrodestra e centrosinistra sono concordi nel voler realizzare una nuova base militare nel Parco di San Rossore e a Pontedera con un investimento, voluto dal Governo, di oltre mezzo miliardo di euro, risorse sottratte ai Comuni per le vere priorità del nostro paese: scuola, lavoro, casa, servizi, transizione ecologica.

Per questo rilanciamo in tutta Italia una grande campagna municipalista contro i tagli ai Comuni, per il disarmo e la pace.

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