Tangenziale Nord-est: fermiamo il partito bipartisan del cemento. Tuteliamo ambiente, salute e territorio

Noncuranti delle evidenze sui danni che il traffico e le strade procurano alla qualità dell’aria, alla salute, al riscaldamento globale e alla perdita di suolo e di biodiversità, e miopi di fronte agli accordi internazionali che anche l’Italia ha firmato per mantenere l’innalzamento delle temperature medie entro 1,5 gradi, di fronte alla necessità di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 per salvare l’economia del pianeta dai disastri del cambiamento climatico, e dei 50,000 morti annui per inquinamento da particolato sottile, ecco che in modo bipartisan le amministrazioni di centrodestra e centrosinistra danno inizio alla costruzione della tangenziale nord-est, un pezzo alla volta, “utilizzando la strategia della ranocchia”. Un’opera che in un colpo solo riuscirà ad aumentare le emissioni e a rendere più vulnerabile il territorio ai cambiamenti climatici…l’esatto opposto di quanto deve essere fatto.

Questo, noncuranti anche dei costi lievitati: per il solo tratto di Madonna dell’Acqua, si passa da 21 a 27 milioni di euro, 6 milioni di euro in più! Non sarà l’unico aumento. E si parla del solo primo tratto! Fondi che Regione e Provincia sono disposti a sganciare senza battere ciglio, così come senza battere ciglio diminuiscono le spese per i servizi alla cittadinanza.

Negli ultimi 30 anni la pressione del traffico automobilistico sulla città è cresciuto, e residenti e automobilisti si sono visti ingabbiare nella morsa di un traffico sempre più pesante. E quale è la soluzione? Aumentarlo ancora di più costruendo nuove strade, quando ormai gli urbanisti sono concordi nell’affermare che nuove strade inducono nuovo traffico e il problema non si risolve.

Ma esiste una soluzione alternativa alle code estenuanti che saranno incrementate da questa opera che drena risorse e attenzione dall’unico, vero, effettivo ed efficace intervento che vorremmo realizzare e che però non rientra nell’orizzonte culturale del centrodestra e del centrosinistra dal livello locale a quello regionale fino al piano nazionale: la riforma profonda della mobilità di Pisa e dei comuni limitrofi che diminuisca il traffico in modo radicale e fornisca maggior benessere e risparmi nelle tasche degli automobilisti, per i quali il possesso dell’auto privata ha un costo insopportabile in questo periodo di crisi, dei residenti, che guadagnano in qualità della vita e in salute, e delle amministrazioni, con meno costi sulla sanità e sulla manutenzione delle strade. Come? Attraverso un trasporto pubblico capillare ed efficace che, assieme al car sharing, consenta di rinunciare al possesso dell’auto risparmiando, di una vera chiusura del traffico in centro, di disincentivi all’ingresso dell’auto in città e incentivi all’uso della bicicletta. Senza nuovo consumo di suolo. Abbattendo le emissioni di CO2 e particolato. E creando anche posti di lavoro. Le città metropolitane europee (e Pisa con il suo hinterland di fatto lo è) da anni adottano piani della mobilità per favorire il pendolarismo su mezzi pubblici e disincentivare l’auto privata. Noi da 10 anni proponiamo che si facciano accordi tra i Comuni dell’area pisana per permettere a lavoratori e studenti di raggiungere Pisa facilmente con mezzi pubblici e che si faccia uno studio – serio – con l’intenzione – seria – di liberare strade e tempo, ed allo stesso tempo tutelare salute, ambiente, biodiversità e clima, cioè la nostra economia, la nostra salute e la nostra sopravvivenza su questo pianeta.

E’ necessario spingere sullo sviluppo dell’intermodalità in modo da alleggerire la pressione determinata dai necessari spostamenti delle persone. Si può, per esempio, favorire l’uso di infrastrutture già esistenti, come la ferrovia, per realizzare una metropolitana superficie utile anche per favorire la mobilità di ambito urbano e peri-urbano.

Per farlo, con una proposta alternativa e scientificamente fondata, è necessario mettere in campo le migliori intelligenze di questa città e progettare un nuovo piano della mobilità che mette le persone e l’ambiente al centro, e non l’auto privata. Per questo ci candidiamo a governare Pisa per i prossimi anni con una proposta alternativa rispetto alle coalizioni del centrodestra e del centrosinistra. Siamo ancora in tempo a fermare questo scempio fuori dal tempo e dalla storia.

Una città in comune

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